Seconda serata ricca di emozioni sulla Croisette. Dieci minuti di applausi e standing ovation per il musical biopic (fuori concorso) sulla vita di Elton John, l'atteso "Rocketman" con Taron Egerton. E il j'accuse alla società in rovina, ad una disgregazione sociale che sembra ormai ad un passo dal baratro, di Ken Loach, che ha presentato "Sorry we missed you".
L'autore inglese, 82 anni, due volte Palma d'oro, da anni racconta i guasti del capitalismo, delle privatizzazioni e del welfare perduto, regalando al pubblico emozioni e angosce, ritratti impietosi, specchi affatto distorti dei nostri tempi. E lo fa anche nel film in concorso a Cannes, dove si narra la discesa nell'inferno di oggi, di una working class ridotta a schiavitù nell'illusione turbocapitalista. Una discesa che non riguarda i migranti che arrivano in Europa per una vita migliore, ma i cittadini stessi, gli inglesi e Newcastle non è diversa da Lione o Torino.
Il solito Loach? In parte sì, è il Loach ultimo comunista alla regia e il grande Paul Laverty alla sceneggiatura, ma ogni storia ha una sua chiave nel registro di quel realismo che fa sentire i suoi attori vicini con naturalezza ai poveri cristi che siamo diventati.
"Sorry we missed you" racconta una storia come tante di chi si è trovato a fare i conti con la crisi finanziaria del 2008. Ricky cerca di riscattarsi con un furgone nuovo e un lavoro da autotrasportatore autonomo, ma la vita non è facile, né per lui né per la moglie Abby, che fa la badante. Interpretato da due attori esordienti o quasi, il film, in pieno stile Loach, è uno spaccato su 'i sommersi' e le distorsioni della società capitalistica.
"C'è un'esplosione di povertà in Gran Bretagna, l'austerity è una scelta politica", spiega Loach: "Il cinema non può fare molto se non far aumentare la consapevolezza. Dobbiamo sapere di avere il potere del voto, dello sciopero e della rivendicazione di diritti decenti contro la logica imposta dal capitalismo, per rovesciare lo status quo dobbiamo essere convinti di questo, purtroppo la sinistra non ha avuto questa forza. La conseguenza e' sotto i nostri occhi: disgregazione sociale ed ascesa della destra ovunque", E conclude. "C'è una situazione molto pericolosa, c'è tanta rabbia per questa diseguaglianza e divario tra ricchissimi e poveri che per sfogarla ce la prendiamo con migranti, diversi e con i più vulnerabili".