i conti in tasca

Tasse e stranieri, in Italia pagano di più romeni e albanesi

Fisco, l'Irpef versata dagli immigrati sale a 7,9 mld

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Quasi 8 miliardi di euro del gettito Irpef, pari a solo il 4,3% del totale, provengono dalle tasche degli immigrati che vivono e lavorano in Italia. Un dato, relativo al 2018, in lenta crescita rispetto all'anno precedente, +3,6%, ma decisamente modesto se rapportato a quasi 3,9 milioni di contribuenti, che hanno dichiarato un monte redditi complessivo pari a poco meno di 53 miliardi di euro. Pesano, anche in questo campo, il rallentamento dell'economia ma soprattutto sommerso ed evasione fiscale.

È solo un primo dato che emerge dallo studio della fondazione Moressa di Venezia. L'analisi evidenzia molte ombre e poche luci in merito al contributo degli stranieri regolari sui conti dell'erario. Dei quasi 4 milioni di contribuenti nati all'estero, quasi 700mila sono romeni. La seconda comunità più diffusa, quella albanese con 287mila persone, è anche quella che dichiara di più: quasi 14mila euro all'anno. Seguono Marocco, con 227mila lavoratori regolari, e Cina, a quota 196mila.

Quasì la metà delle dichiarazioni prese in esame, il 48%, si ferma a un imponibile annuo di sole 3.700 euro. In media tutti gli stranieri in Italia - compresi tedeschi, francesi e svizzeri - dichiarano 13.700 euro di guadagno nel 2018. Statisticamente incidono poco i redditi dei pochi manager stranieri impiegati nelle multinazionali. Pesano evidentemente molto di più i guadagni modesti della gran parte degli immigrati. Le cifre note al fisco, però, sono così basse da far pensare a una diffusa "evasione parziale", con un numero di ore di lavoro contrattualizzate, e di conseguenza dichiarate, inferiore a quelle effettive