Una busta con all'interno un proiettile, indirizzata al sindaco di Torino Chiara Appendino, è stata recapitata martedì agli uffici del Comune. Il plico è stato intercettato dalla Digos che ora indaga. Si tratta di un nuovo gesto intimidatorio nei confronti della prima cittadina che l'1 aprile aveva ricevuto una busta esplosiva negli uffici di piazza Palazzo di Città.
"Non si sa chi sia il mittente né quali siano le motivazioni. So però molto bene che questi tentativi di intimidazione non sortiscono alcun effetto e, anzi, spronano a continuare a svolgere il mio ruolo di Sindaca con la massima determinazione", ha scritto la Appendino su Facebook pubblicando anche la foto della busta minatoria.
All'interno dell'involucro non c'era alcun messaggio e il francobollo applicato sulla busta non era timbrato Da diversi mesi la Appendino è sotto scorta: frange del mondo anarchico l'hanno minacciata. E una parte degli antagonisti dell'area di Torino è convinta che il M5s sia il "partito della polizia".
Quella di una matrice anarchica non è, per il momento, l'ipotesi principale degli investigatori. Il 2 aprile alla Appendino era stato recapitato un plico esplosivo. In quel caso come mittente comparve la dicitura "Scuola Diaz", la scuola di Genova dove nel 2001, in occasione del G7, la polizia esegui' un raid contro i no global L'ultimo caso di scontro tra il sindaco e i movimenti anarchici è successo dopo le manifestazioni del 1° maggio quando, dopo alcuni tafferugli tra la polizia e i No Tav, la prima cittadina di Torino aveva pubblicamente ringraziato le forze dell'ordine.
Tensione che negli scorsi mesi si è sempre più accentuata. Cortei che non erano sfociati in violenze ma che avevano sfilato davanti al negozio di proprietà del marito del sindaco oppure sotto casa del primo cittadino. Lei non si è fatta intimidire e ha sempre risposto con fermezza. Ma siamo di fronte a minacce non prendere sottogamba. Per questo le è stata assegnata una protezione di livello quarto, gira sempre con due poliziotti al suo fianco.