In Italia sono 8 milioni e 600mila i consumatori di alcol a rischio, 68mila le persone alcol-dipendenti prese in carico dai servizi di cura, 4.575 gli incidenti stradali causati dal consumo di alcolici. I più a rischio sono ragazzi e ragazze tra i 16 e i 17 anni e i cosiddetti "giovani-anziani", le persone tra i 65 e i 75 anni. E' quanto emerge dalla Relazione al Parlamento trasmessa dal ministro della Salute Giulia Grillo alle Camere.
Stando ai dati, circa 700mila minorenni e 2,7 milioni di over 65 sono consumatori a rischio per patologie e problematiche legate all'acol. Si tratta di persone, avverte il ministero, "non precocemente identificate e che andrebbero sensibilizzate sul loro consumo non conforme alle raccomandazioni di sanità pubblica".
La prevalenza di consumatori a rischio di sesso maschile è superiore al dato femminile per tutte le classi di età, ad eccezione di quella dei minorenni, dove invece le differenze non raggiungono la significatività statistica.
Cosa beviamo di più - La bevanda alcolica maggiormente consumata è il vino (48,1%), seguito dalla birra (27,1%), dai superalcolici (10,3%) e dagli aperitivi, amari e digestivi (5,5%). Nel corso del 2017 si sono verificati complessivamente 39.182 accessi in Pronto Soccorso caratterizzati da una diagnosi principale o secondaria attribuibile all'alcol: 70% maschi e 30% femmine.
Pericolo mortale - I dati disponibili più recenti sui decessi totalmente attribuibili all'alcol si riferiscono al 2015, anno in cui in Italia sono stati registrati 1.240 decessi, di cui 1016 (81,9%) uomini e 224 donne (18,1%). Le due patologie che causano il numero maggiore di morti per entrambi i sessi sono le epatopatie alcoliche e sindromi psicotiche indotte da alcol.