OLTRE 2 MILIONI DI FOLLOWER

Fake news, Facebook chiude 23 pagine: la metà a sostegno di Lega e M5s, avevano oltre 2,46 milioni di follower

Venivano usate per condividere bufale su migranti e vaccini

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Facebook ha chiuso 23 pagine italiane con oltre 2,46 milioni di follower che condividevano informazioni false e contenuti divisivi contro i migranti, antivaccini e antisemiti. Tra queste, oltre la metà erano a sostegno di Lega o M5S. La decisione, che arriva a ridosso delle elezioni europee, è stata presa dopo un'indagine del movimento Avaaz. "Siamo impegnati - ha spiegato un portavoce di Facebook - nel proteggere l'integrità delle elezioni nel mondo".

Le pagine avevano in totale più seguaci delle pagine ufficiali di Lega (506mila follower) e Movimento 5 Stelle (1,4 milioni follower) messe insieme. Solo negli ultimi tre mesi avevano generato oltre 2,44 milioni di interazioni. Il provvedimento è scattato dopo la segnalazione di cambi di nome che hanno trasformato pagine non politiche in pagine politiche o partitiche, del proliferare di profili falsi e contenuti d'odio.

Tra quelle chiuse, la pagina più attiva era "Vogliamo il movimento 5 stelle al governo", una pagina non ufficiale a sostegno dei Cinquestelle che condivideva bufale come la falsa citazione attribuita allo scrittore e giornalista anti-mafia Roberto Saviano, secondo la quale avrebbe "preferito salvare i migranti che le vittime italiane dei terremoti". Saviano era stato obbligato a spiegare pubblicamente di non averlo mai detto.

A sostegno della Lega, la più attiva era "Lega Salvini Premier Santa Teresa di riva". Di recente aveva condiviso un video che mostrava migranti intenti a distruggere una macchina dei carabinieri. Il filmato, con quasi 10 milioni di visualizzazioni, era in realtà la scena di un film. Altre pagine chiuse erano in apparenza non politiche, ma venivano usate per condividere contenuti divisivi vicini all'estrema destra. "I valori della vita", per esempio, con oltre 1,5 milioni di follower, si presentava come pagina generica di lifestyle, ma era parte di una rete che condivideva più volte al giorno i contenuti di un sito di disinformazione e click-baiting di destra.