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Francia, "Vincent Lambert può morire", ma i genitori sono pronti a una nuova battaglia legale

Il caso del 42enne teatraplegico ha diviso il Paese e la famiglia, ma ora è a una svolta: dal 20 maggio i medici sono legalmente autorizzati a sospendere le cure

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Vincent Lambert può morire. Il medico lo ha già comunicato ai genitori. Dal 20 maggio in poi, ogni giorno sarà buono per staccare la spina al 42enne tetraplegico che, per colpa di un grave incidente automobilistico, da tempo vive in totale stato vegetativo, all'ospedale di Reims. Ma la famiglia non ci sta. "Stanno sputando sul diritto internazionale e su Vincent", hanno protestato gli avvocati, pronti a ingaggiare un'altra, l'ennesima battaglia legale.

"Non ci arrenderemo - ha proclamato il loro legale, Jerome Triomphe - stiamo preparando una serie di ricorsi ulteriori dopo questo annuncio fatto deliberatamente violando gli impegni internazionali della Francia e il diritto internazionale". Il Consiglio di stato, la massima giurisdizione amministrativa, aveva dato il suo benestare alla sospensione delle cure il 24 aprile, confermando la decisione collegiale dei medici dell'ospedale di Reims. "Se questa decisione sarà adottata - ha scritto l'avvocato in un comunicato - Vincent Lambert morirà entro pochi giorni, attorniato probabilmente da parecchi poliziotti, e il dottor Sanchez (il medico cha ha in cura Vincent ndr) potrà consegnare a Viviane Lambert un figlio morto per la festa della mamma".

I genitori di Vincent sono ferventi cattolici, contrari all'eutanasia, e, in questi anni, hanno presentato decine di ricorsi. L'ultimo, ancora in sospeso,è stato depositato davanti al Comitato di protezione delle persone handicappate dell'Onu (OHCHR), che ha chiesto alla Francia di sospendere qualsiasi decisione di interruzione delle cure in attesa di un'istruttoria sul caso. La ministra della Salute, Agne's Buzyn, ha però dichiarato, domenica scorsa, che la Francia non è legalmente tenuta a osservare questa disposizione. "Come può pretendere la Francia di assumere la presidenza del Consiglio d'Europa - si chiedono gli avvocati - quando viola deliberatamente i trattati che ratifica, proprio alla vigilia delle elezioni europee?".

Il caso ha spaccato anche la famiglia Lambert ormai da anni: da un lato i genitori, un fratellastro e una sorella; dall'altro la moglie Rachel, il nipote Francois e cinque fratelli e sorelle del paziente che contestano l'accanimento terapeutico.  L'aspra battaglia giudiziaria su questa vicenda diventata un simbolo della libertà di scelta sul fine vita si è sviluppato attorno ad un paziente che per i medici si trova in condizioni irreversibili, incapace di comunicare, e che respira e viene nutrito artificialmente. Ma per gli avvocati dei genitori, Vincent "segue con gli occhi" i suoi cari, "si sveglia al mattino e si addormenta la sera".

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