Sono passati 25 anni dall'ultimo album di inediti in studio firmato Banco del Mutuo soccorso. Ora il gruppo torna per per ribadire il proprio ruolo storico di protagonista della scena prog rock italiana ed internazionale con "Transiberiana", un album in uscita sul mercato mondiale. A guidare il gruppo c'è sempre Vittorio Nocenzi anche il lavoro è il primo dopo la scomparsa di Francesco Di Giacomo e Rodolfo Maltese.
Quarantasei anni intercorrono tra il "Salvadanaio" e “Transiberiana”, anni di mutamenti profondi nella società, nel costume e nel gusto. Cambiamenti percepibili nel nuovo lavoro, senza che però il Banco abbia perso la sua essenza originale, il suo approccio fuori dagli schemi, lontano dal luogo comune, d’avanguardia pur mantenendo un legame viscerale con le radici della musica. Questo a dispetto dei drammi che sembravano averne minato il percorso. Se la storia del Banco va avanti è soprattutto grazie alla determinazione e all'ispirazione compositiva del suo fondatore, Vittorio Nocenzi. Il desiderio di continuare una strada che profeticamente è stata pensata come “un’idea che non puoi fermare” è stato fortificato dalla vena creativa di Nocenzi, ancora intatta, e addirittura rinvigorita dalla nuova linfa di Michelangelo Nocenzi e di Paolo Logli, e dal contributo fondamentale di una famiglia di musicisti all’apice della loro maturità e sempre più consapevoli nel ricreare attraverso il nuovo quel che pareva unico e mai più ripetibile.
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Le undici nuove composizioni che danno vita a “Transiberiana” sono il riflesso di tutta la carriera del Banco e di ciò che la band è al giorno d’oggi, l'altra faccia di una storia che continua e che fa proprio il tempo nuovo. “Transiberiana” è un viaggio autobiografico, un intero tragitto metaforico vissuto in prima persona nel corso degli anni. Un viaggio fatto di moltissimi incontri, ricco di presenze, di avventure e di incidenti. “Per la prima volta è arrivato prima il titolo, poi la musica. Ci ho riflettuto a lungo, volevo trovare un titolo che rappresentasse tutto questo, sul quale costruire il racconto della mia vita di compositore e di essere umano” dichiara Vittorio Nocenzi.
Tutte le composizioni portano la firma di Nocenzi e di suo figlio Michelangelo; i testi sono scritti dallo stesso Nocenzi e da Paolo Logli. La nuova musica e i nuovi testi sono nati così, da un humus di “famiglia”, perché a parte la vicinanza con la storia del Banco di Michelangelo, pianista e batterista, per ovvie ragioni “cresciuto a pane e Banco”, anche per Paolo Logli la conoscenza del gruppo è trentennale, faceva parte della famiglia in modo profondo, con una vicinanza emotiva che lo ha portato a diventare amico personale di Francesco e di Vittorio, ormai da decenni.
"'Transiberiana' è stato un lavoro speciale - spiega Vittorio Nocenzi -. Ero completamente concentrato sulla nuova opera contemporanea del Banco, 'Orlando', quando mi è stato chiesto di realizzare un nuovo album inedito, che potesse rispondere con chiarezza alle aspettative del nostro pubblico sulla nostra volontà di far proseguire la storia del BMS. Il primo obiettivo era il titolo, la storia. E quando fra varie ipotesi è nata Transiberiana, ho capito che era la storia giusta: affascinante, misteriosa, piena di simboli e potenzialità di racconto. E da questa “visione” sono usciti di fila gli undici brani, uno per ogni momento dello storyboard. Il viaggio della vita!! Un bellissimo argomento da trattare e musicare, fatto di biografia, di sogni, di ideali, di realtà, di meraviglia, di stupore, di paure e timori... Spero che tutto questo siamo riusciti ad esprimerlo, perché c’è molto di vero in quello che abbiamo scritto, c’è molto di noi oggi, in questo momento di disorientamento, in cui tutto sembra difficile e avvelenato dal cinismo, dal materialismo... Sembra che per la poesia non ci sia più spazio... Invece non è così: la poesia è vita, è sentimento, è visione di un futuro diverso!!! Ed anche la musica è visione, anzi è la sorella della pittura, perché, come diceva Leonardo, è figurazione dell’invisibile!”