I DUBBI DEL CORONER

Keith Flint, potrebbe non essere stato suicidio

Il coroner che ha condotto l'inchiesta sulla morte del frontman dei Prodigy: "Non ho abbastanza elementi per certificarlo"

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Keith Flint è stato trovato morto nella sua abitazione dell’Essex lo scorso 4 marzo. La causa del decesso è stata individuata nell'asfissia che il cantante dei Prodigy si è procurato. La coroner Caroline Beasley-Murray, che ha condotto le indagini, ha dichiarato "Non credo ci siano sufficienti prove per affermare che sia stato un suicidio", spiegando che il gesto commesso potrebbe essere dipeso dallo stato alterato dell'artista date le tracce di cocaina, codeina e alcol trovate nel sangue.

Il coroner ha quindi deciso di "lasciare un verdetto aperto" per le indagini sulla morte di Keith Flint. "Non sapremo mai cosa stesse succedendo nella sua mente", ha dichiarato.

E ha spiegato: "Per registrare (il suicidio), avrei dovuto scoprire che, sulla bilancia delle probabilità, il signor Flint aveva concepito l'idea e intrapreso un'azione deliberata sapendo che sarebbe sfociata nella sua morte". Caroline Beasley-Murray ha anche detto di aver trovato prove insufficienti per concludere che la morte di Flint sia stata un incidente, potrebbe aver "fatto qualche cavolata che è andata a finire parecchio male".