Si chiama Sea Hero Quest ed è un videogoco in realtà virtuale nato dalla collaborazione tra Glitchers, Deutsche Telekom e diverse università, tra cui quelle di Londra ed East Anglia. Il suo obiettivo? Aiutare la ricerca contro la demenza.
Disponibile gratutitamente per Oculus Go e Oculus Gear VR, i visori per la realtà virtuale di Facebook, Sea Hero Quest è stato scaricato e giocato da oltre 4,3 milioni di persone, creando lo studio sulla demenza più grande della storia:
"Giocando a Sea Hero Quest per soli due minuti si genera una quantità di dati che gli scienziati raccoglierebbero in 5 ore di ricerca di laboratorio. Il tempo di gioco totale di Sea Hero Quest è stato di 117 ore, che equivalgono a 17.600 anni di ricerca sulla demenza.
In base ai dati raccolti, i primi risultati dimostrano che le capacità di orientamento nello spazio iniziano a declinare a partire dai 19 anni e che esistono differenze fondamentali nelle strategie di orientamento adottate da uomini e donne", si legge in una prima analisi dei responsabili del progetto, che sottolineano:
"Uno dei primi sintomi della demenza è la perdita della capacità di orientamento. L'app mobile di Sea Hero Quest ha fornito una quantità di dati tale da consentirci di creare il primo punto di riferimento al mondo sull'orientamento dell'uomo nello spazio.
La natura intuitiva della versione in realtà virtuale di Sea Hero Quest ci consente di tenere traccia delle reazioni più dettagliate e delle minime sfumature, come il movimento oculare, oltre che di riprodurre esperimenti di laboratorio incredibilmente attendibili, impossibili da realizzare in un'app mobile, come il Morris Water Maze".
Sono tre i compiti principali di cui si compone il gioco: districarsi tra i labirinti, sparare i razzi di segnalazione per testare il senso di orientamento dei giocatori e inseguire le creature per catturarne delle foto.
Grazie a Sea Hero Quest, i ricercatori hanno scoperto che "le persone con un alto rischio genetico, i portatori del gene APOE4, hanno prodotto risultati peggiori nei compiti di navigazione, scegliendo percorsi meno efficienti per arrivare al loro obiettivo".
Un ottimo risultato per il primo videogioco della storia in cui chiunque può dare una mano agli scienziati contro la lotta alla demenza.