Regeni, spunta supertestimone: ho sentito uno 007 egiziano confessare
L'agente avrebbe raccontato che Regeni fu prelevato perché lo si credeva una "spia inglese": "Lo abbiamo preso e dopo averlo caricato in macchina abbiamo dovuto picchiarlo"
Il caso di Giulio Regeni sembra essere a una svolta. Ci sarebbe infatti un supertestimone che avrebbe avuto modo di ascoltare uno degli 007 egiziani, già tra i 5 indagati dalla Procura di Roma per la morte dello studente veneto, confessare il suo coinvolgimento nella sparizione e nel successivo omicidio del 27enne.
La confessione: "Credevamo fosse una spia inglese" - Secondo quanto riportato da il "Corriere della Sera", il testimone, nel corso di un incontro informale tra poliziotti africani avvenuto nel 2017, avrebbe sentito lo 007 raccontare il rapimento del giovane. "Credevamo che fosse una spia inglese, lo abbiamo preso, io sono andato e dopo averlo caricato in macchina abbiamo dovuto picchiarlo. Io l'ho colpito al volto", avrebbe infatti detto l'uomo.
Gli agenti presenti all'incontro, si ipotizza, non erano a conoscenza che l'uomo, diventato poi il supertestimone, conoscesse l'arabo, e per questo avrebbero liberamente parlato del caso di fronte a lui .
Il supertestimone e la nuova rogatoria inviata a Il Cairo - Per i magistrati romani che seguono il caso, il racconto del supertestimone è apparso attendibile e, proprio per questo, hanno inviato a Il Cairo una nuova rogatoria nella quale si chiedono informazioni per ottenere ulteriori riscontri.
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