Torna altissima la tensione tra Gaza e Israele e si allontana l'obiettivo di un cessate il fuoco perseguito in questi giorni dai mediatori a Il Cairo. Dopo gli scontri avvenuti venerdì al confine, dalla Striscia è partita una pioggia di razzi contro Israele. La risposta dello Stato ebraico non si è fatta attendere. Il bilancio provvisorio è di 21 morti palestinesi, tra cui una bambina di 14 mesi e due donne in stato di gravidanza, e quattro vittime israeliane.
Ondata di raid dell'esercito israeliano sulla Striscia di Gaza, in risposta ai razzi sparati dai militanti palestinesi sullo Stato ebraico. Un'escalation che sembra non rallentare, dopo la prima risposta israeliana ai razzi sparati dall'enclave sabato, e che fa temere un nuovo conflitto. Il bilancio delle vittime è salito domenica, con almeno 15 palestinesi uccisi secondo le autorità di Gaza, tra cui sei militanti di Hamas o Jihad islamico.
Per Hamas, tra le vittime ci sarebbero anche una donna incinta, una bambina di 14 mesi e la madre, ma Israele ha contestato la notizia su queste due ultime: a ucciderle non sarebbe stato un raid delle sue forze armate, ma un errore dello stesso Hamas. Tra i morti, anche un comandante del braccio armato del gruppo palestinese, colpito in un attacco mirato. Sarebbe stato incaricato dei trasferimenti di denaro dall'Iran ai gruppi palestinesi nel Territorio.
Nel sud di Israele, invece, i morti per i razzi palestinesi sono quattro, un israeliano e tre persone la cui nazionalità non è stata confermata. Nel pomeriggio di domenica, mentre a sud le sirene continuavano a suonare, sono stati aperti i rifugi anche a Netanya, nel centro del Paese e a circa 100 chilometri dall'enclave, per timore che i razzi possano arrivare sino lì. Il premier Benjamin Netanyahu ha dato istruzioni all'esercito di "continuare i massicci attacchi agli elementi terroristi nella Striscia di Gaza", rafforzando con "carri armati, artiglieria e fanteria" il dispiegamento già esistente alla barriera di separazione.
Oltre 600 i razzi e colpi di mortaio che i movimenti palestinesi hanno esploso in direzione dello Stato ebraico, secondo le Idf, di cui piu' di 150 intercettati dai sistemi Iron Dome. E 260 gli obiettivi palestinesi colpiti in risposta, ha dichiarato l'esercito, descrivendoli come siti militari e militanti. Sono stati colpiti anche un tunnel al confine e un palazzo di vari piani che a Gaza ospitava uffici e sedi dell'intelligence di Hamas. La Turchia ha denunciato che la sua agenzia di stampa aveva una sede nel palazzo, criticando il raid. Nel frattempo, sabato Israele ha chiuso sino a nuovo ordine i valichi della Striscia di Gaza al passaggio di persone e beni, cosi' come la zona di pesca al largo del territorio costiero.
Un appello alla calma è arrivato dall'Onu tramite Nickolay Mladenov, coordinatore speciale per il processo di pace, che ha chiesto lo stop immediato ai lanci di razzi da Gaza. Analoga l'esortazione dell'alta rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini: "Gli attacchi missilistici indiscriminati dai militanti palestinesi a Gaza devono finire immediatamente: l'Ue ribadisce il suo fondamentale impegno per la sicurezza di Israele". Il ministro degli Esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi, condannando i lanci palestinesi, ha "ribadito che Israele, al pari di ogni Stato, ha diritto all'autodifesa". Gli occhi sono puntati sullo Stato ebraico, che potrebbe aver tutti gli interessi a calmare le acque: il premier deve formare il governo, giovedì si celebra la nascita dello Stato e dal 14 al 18 maggio Tel Aviv ospitera' il popolare Eurovision. Per i palestinesi si apre invece il mese del Ramadan.