Centinaia di razzi sono stati lanciati dalla Striscia contro il sud di Israele e la maggior parte è stata intercettata dall'Iron Dome, il sistema di difesa antimissili. Tel Aviv ha sferrato la sua controffensiva con raid aerei su Gaza, causando la morte di una bimba e della madre, che era incinta. La Jihad ha replicato minacciando di colpire la centrale nucleare di Dimona, lo scalo Ben Gurion e i porti di Ashdod e di Haifa se Israele non fermerà gli attacchi.
Due vittime e alcuni feriti - La reazione di Israele si è scatenata con continui attacchi aerei in cui sono stati colpiti "120" obiettivi militari di Hamas e della Jihad islamica in tutta la Striscia, fra cui un tunnel militare che penetrava per alcuni metri in Israele. Ed è in uno di questi raid che sono rimaste uccise una bimba di appena 14 mesi, Seba Abu Arar, e la madre, che era incinta. Le tragiche immagini del corpicino esanime della piccola hanno destato forte emozione a Gaza dove, in mattinata, aveva perso la vita anche un miliziano. In serata l'aviazione ha centrato anche un palazzo di 4 piani (apparentemente vuoto), causandone il crollo. In precedenza altri quattro palestinesi, tra cui un bimbo, erano stati feriti.
La reazione di Hamas - "La resistenza resta pronta a reagire ai crimini commessi dall'occupazione, non consentirà che sia versato il sangue del nostro popolo ed è determinata a difenderlo quando esso marcia pacificamente" al confine con Israele, ha tuonato Hamas attraverso il suo portavoce Abdel Latif al-Qanu.
La "causa" della pesante controffensiva israeliana - Tra i vari episodi che hanno scatenato la reazione di Tel Aviv, anche il lancio di un razzo che, sparato da Gaza, ha centrato il tetto di una casa in prossimità della città israeliana di Ashqelon. Una coppia che era nell'abitazione si è salvata perché, al suono delle sirene di allarme, aveva appena raggiunto la apposita stanza blindata. Il premier Benjamin Netanyahu ha deciso di lasciare la propria residenza e di recarsi per consultazioni a Tel Aviv.
Chiusi i confini con Gaza - Israele ha chiuso i confini con Gaza, sia quello pedonale di Eretz sia quello merci di Kerem Shalom, dopo il lancio di azzi dalla Striscia. Lo ha annunciato il Cogat, l'ente di governo che controlla i Territori palestinesi. Il capo del Cogat, generale Kamil Abu Rukun, ha anche disposto la chiusura della zona di pesca al largo della costa di Gaza. Tutte i provvedimenti sono fino a nuovo annuncio.
Gli incidenti di venerdì - La situazione è precipitata venerdì sera, durante gli incidenti al confine della Striscia con un bilancio di 4 palestinesi (fra cui due miliziani di Hamas) uccisi e altri 50 feriti mentre due militari israeliani venivano colpiti e feriti da un cecchino della Jihad islamica. Jihad, ritenuta vicina all'Iran, è nel mirino dell'esercito israeliano ed è accusata di aver sistematicamente cercato di destabilizzare le intese fra Israele e Hamas basate sulla formula: "La calma in cambio di aiuti economici alla Striscia".
I tentativi di mediazione - La diplomazia è intanto al lavoro con l'Onu che ha stretto i contatti con le parti per un cessate il fuoco mentre dall'Ue arriva un forte e netto monito a fermare immediatamente il lancio di razzi verso Israele, auspicando una de-escalation per proteggere i civili. "Sia gli israeliani sia i palestinesi hanno diritto di vivere in pace", ha sottolineato l'ufficio di azione esterna europea appoggiando gli sforzi di Egitto e Qatar. Ma in una giornata come quella di oggi una tregua, se non la pace, non appare facile.