IN PIAZZA NAZIONALE

Spari in strada a Napoli: tre feriti, grave una bambina di tre anni

Ad aprire il fuoco un uomo a bordo di uno scooter. In gravi condizioni anche un pregiudicato 32enne, trasportato all'Ospedale del Mare

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È in gravi condizioni la bambina di tre anni rimasta coinvolta con la nonna 50enne in una sparatoria in strada a Napoli, nei pressi di piazza Nazionale. "Un proiettile le ha attraversato i polmoni da destra a sinistra, senza però ledere il cuore", hanno spiegato i medici. La piccola non sarebbe in pericolo di vita. Grave anche un pregiudicato di 32 anni, Salvatore Nurcaro.

La sparatoria è avvenuta intorno alle 17:30 in piazza Nazionale e nella vicina via Polveriera. Nurcaro, 32 anni con diversi precedenti e forse vero obiettivo dell'agguato, è stato colpito davanti alla vetrina di un bar. Al momento della sparatoria, la piazza e le strade limitrofe erano affollate di gente. Ad aprire il fuoco, secondo alcuni testimoni, sarebbe stato un uomo a bordo di uno scooter.

Secondo le prime ricostruzioni della sparatoria - ancora da verificare - Nurcaro è crollato a terra, davanti alle vetrine di un bar, il "Caffè Elite", raggiunto da sei proiettili. Tracce di sangue sono state rinvenute sui tavolini del locale. L'uomo è stato portato in condizioni gravissime al Loreto Mare e poi trasferito all'Ospedale del Mare. 

La bambina ferita era in compagnia della nonna 50enne, Immacolata Molino, che sarebbe a sua volta stata colpita a un gluteo da un proiettile ma non è in pericolo di vita. La piccola è arrivata alle 17.19 al pronto soccorso vigile e cosciente, ed è stata subito trasferita in terapia intensiva. "E' già stata sottoposta a un piccolo intervento da parte dei chirurghi del Santobono, al fine drenare l'aria e il sangue presente nei polmoni e risolvere lo pneumotorace determinatosi a seguito della ferita", si legge in una nota del nosocomio napoletano. Le condizioni della minore sono costantemente monitorate dai rianimatori e dai chirurghi, e si sta valutando se e quando rimuovere il proiettile.

L'episodio ha avuto anche ripercussioni politiche: l'assessore regionale alla Legalità, l'esponente Pd Franco Roberti, ha puntato il dito contro il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sottolineando che "i rinforzi promessi dal ministro Salvini a più riprese non sono mai arrivati". E il presidente della Camera, Roberto Fico, ha invitato il ministro ad "attenzionare Napoli ai massimi livelli: è inaccettabile che clan si sparino in centro, a Napoli, per il controllo del territorio. Non può continuare una situazione del genere in una società civile. Questo è un fenomeno che non bisogna contenere: bisogna distruggerlo, annientarlo".

Anche il sindaco partenopeo Luigi de Magistris è intervenuto sulla vicenda: "Preghiamo per la piccola bimba che lotta per la vita al Santobono perché colpita da un proiettile di un vile criminale indegno di appartenere all'umanità. Il pensiero e la preghiera del popolo napoletano sono con il cuore per questa innocente creatura. Siamo sconvolti, Napoli si stringe attorno alla famiglia".

Anche il vicepremier Luigi Di Maio è intervenuto sulla vicenda, con un tweet. "Spari in centro e a farne le spese è una piccola innocente di 4 anni gravemente ferita e a cui va il mio pensiero - scrive -. Ma Napoli non è questo e merita molto di più. Questo schifo deve finire, questa gente deve pagare".