"Sapere quando andar via è saggio, riuscirci è coraggio, andar via a testa alta è dignità". Con un post su Twitter la campionessa olimpica sudafricana Caster Semenya sembra annunciare il ritiro dall'atletica. Arriva quindi lo sconforto dopo le dichiarazioni di guerra lanciate contro il Tas che mercoledì Primo Maggio aveva respinto il suo ricorso, obbligandola a una cura per abbassare il livello di testosterone.
I fan di Caster Semeya hanno lasciato centinaia di messaggi di solidarietà all'atleta che, stando alle ultime dichiarazioni, quasi sicuramente non parteciperà ai prossimi mondiali di atletica a Doha. Si tratta di un dietrofront inaspettato, soprattutto alla luce del "non mi fermeranno!", dichiarato alla BBC, subito dopo la pronuncia del Tas di Losanna che respingeva il ricorso dell'atleta.
Stando alle indicazioni della Iaaf, l'Associazione Internazionale di Atletica Leggera, la campionessa sudafricana ha solo sette giorni per adeguarsi alle nuove regole per accedere alle gare da 800 metri, che impone una cura ormonale per ridurre il livello di testosterone prodotto naturalmente nelle donne affette da iperandrogenismo. Questa caratteristica naturale, stando alle dichiarazioni rilasciate tempo fa da Sebastian Coe, il presidente della Iaaf, "fornisce significativi vantaggi nelle prestazioni delle atlete".
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— Caster Semenya (@caster800m) 2 maggio 2019
"La regola sarà applicata anche nei 1500" - Sebastian Coe ha annunciato che la Iaaf ignorerà la sentenza del Tribunale Sportivo e applicherà la regola della riduzione del livello di testosterone anche nelle gare sui 1500 metri. Il Tas, nella sua sentenza, aveva infatti anche specificato che "non c'è evidenza conclamata" di un vantaggio sportivo delle donne iperandrogine al di fuori delle gare di 800 metri, disciplina in cui proprio Semenya era campionessa del mondo.