L'esercito indiano ha annunciato su Twitter di aver scoperto alcune impronte appartenenti al mitico yeti, l'abominevole uomo delle nevi himalayano, allegando al post anche tre immagini. Le tracce "del mitico animale", sostengono le forze armate, sono state rilevate "il 9 aprile vicino al campo base di Makalu". L'annuncio è stato accolto però con scetticismo e perplessità dagli utenti dei social media.
L'esercito indiano ha mantenuto riservata per diversi giorni la scoperta delle impronte, che misurano 81x38 centimetri, e secondo il Times of India ha deciso di rendere pubbliche le immagini solo dopo averle confrontate con diverse teorie sullo yeti: le "prove" sono state "fotografate e consegnate a esperti della materia", e solo dopo il primo responso "abbiamo ritenuto sicuro eccitare gli animi scientifici e riaccendere l'interesse".
Sullo yeti, creatura leggendaria che vivrebbe all'ombra delle vette dell'Himalaya, circolano da anni resoconti di avvistamenti: nel 2013 uno scienziato britannico concluse che potrebbe essere una sottospecie di orso bruno, mentre nel 2011 il test del Dna su un "dito di yeti" portato dal Nepal a Londra stabilì che si trattava di un osso umano. Nel 2013, invece, il test del Dna su campioni di peli svolto dal professore di genetica di Oxford Bryan Sykes rilevò che corrispondeva a quello di un antico orso polare.