PER GLI AMANTI DEL FANTASY

The Elder Scrolls: Blades, un fantastico gioco di ruolo a portata di mano

Da Bethesda arriva un free-to-play per Android e iOS che porta su mobile la complessità dei giochi per PC e console

di Paolo Paglianti

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La saga di The Elder Scrolls è sinonimo di gioco di ruolo di qualità su PC e console, e il suo arrivo su mobile grazie a The Elder Scrolls: Blades va esaminato approfonditamente.

Da una parte, un sistema di controllo da Oscar, che dovrebbe essere studiato e replicato in molti studios che creano giochi per mobile, unito a una grafica semplicemente strepitosa. Dall’altra, il solito sistema "scarica gratis, paga dopo mentre giochi" che risulta particolarmente antipatico tra i gamer più appassionati. Chi vincerà in questo duello?

Quando Apple mostra un videogame nei suoi keynote, gli incontri con media e pubblico che scandiscono gli "step" della Mela Morsicata, lo fa per mostrare i muscoli dei suoi device. A settembre 2018 aveva scelto Blades, l’imminente gioco mobile ispirato al "gigante" dei giochi di ruolo per console e PC, The Elder Scrolls. Per chi non bazzica PlayStation 4 e Xbox One, The Elder Scrolls è uno dei migliori GdR mai realizzati, una saga che sopravvive e si migliora di versione in versione dagli anni '90.

Gli ultimi tre capitoli in particolare – Morrowind, Oblivion e Skyrim – sono dei mondi digitali fantasy da scoprire e esplorare in lungo e in largo, risolvendo epiche missioni che hanno poco da invidiare all’Unico Anello di Frodo o alle vicende di Shannara.

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La versione mobile è finalmente arrivata sia per dispositivi Apple che Android, e ci abbiamo giocato per una settimana intensa, complici i ponti particolarmente generosi di Aprile. Non è una "conversione" diretta di Oblivion o Skyrim, come alcuni avevano ipotizzato o addirittura temuto: Blades è un gioco pensato su cellulari e costruito su misura per gli schermi touch. Per iniziare a giocare, dovrete registrarvi con mail e password sui server di Bethesda – l’account è unico e condiviso con i giochi console e PC, quindi se siete dei "gamer" scafati probabilmente ne avrete già uno. Risolta la registrazione, vi ritroverete immediatamente in un punto imprecisato di Vvanderfell, il continente fantasy dove sono ambientati tutti i giochi della saga di The Elder Scrolls (TES per gli amici).

Il vostro eroe è una Blades, il corpo di guardia dell’Imperatore che gli appassionati di TES conoscono bene – in alcuni giochi del passato ci era già stata offerta la possibilità di unirci alle guardie imperiali. Qua la situazione richiede il nostro intervento: una città (deciderete voi il nome) è stata devastata, e dovrete ricostruirla edificio dopo edificio. Per ottenere i materiali di costruzione dovrete intraprendere una serie di missioni, generalmente nel sottosuolo o nei dintorni della cittadella. Completando queste missioni, riceverete non solo dei materiali per costruire botteghe, statue e palazzi, ma anche ritrovare cittadini importanti e farli rientrare alla base, per riportare in vita il vostro borgo medioevaleggiante.

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Ci sono quindi due livelli nel gioco: nella città potrete vagare per le strade inizialmente straripanti di rovine e ricostruire abitazioni e negozi; in missione dovrete affrontare nugoli di nemici e esplorare dei dungeon a caccia di tesori – e questo è poi il gioco vero e proprio.

Graficamente, Blades convince senza "se" e senza "ma": girare per i dungeon è un vero spettacolo, e sebbene sappiamo da tempo che l’hardware dei moderni smartphone non ha molto da invidiare alle console casalinghe, ci stupiamo sempre quando troviamo giochi che rivaleggiano con le controparti console. Magari non siamo ai livelli di PS4 e Xbox One, ma di sicuro Blades potrebbe passare tranquillamente per un gioco PS3 o Xbox 360. Oltretutto, anche giocando per mezz’oretta su iPhone 7, il cellulare non si è riscaldato in modo particolare, né la batteria si è prosciugata. Altra nota positiva: se uscite dal gioco (magari perché vi arriva una notifica importante o una chiamata) e rientrate, riprenderete dove eravate stati interrotti, senza dover ripetere l’intera missione.

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Queste missioni sono rapide: ogni sortita esterna dura al massimo dieci minuti, e questo rende Blades un gioco davvero mobile, che potete giocare in ogni momento di pausa, dalle tre fermate in metrò alla coda alle Poste o mentre aspettate la cotoletta al ristorante (naturalmente se siete soli al tavolo!). è impossibile "perdersi" perché i dungeon sono piuttosto piccolini e comunque c’è una "scia" luminosa che appare ogni manciata di secondi per indicare la direzione verso cui muoversi per completare il livello. Purtroppo, non ci sono "enigmi" da risolvere: si procede, si cercano materiali (che brillano al buio, quindi difficile perderseli) e si combatte nemico dopo nemico fino al "boss" finale, che generalmente è un po’ più impegnativo.

Ogni missione vi porta qualche materiale e ricostruire la città, che diventa un po’ il vostro "secondo alter ego" è molto soddisfacente. Già nelle prime 5 ore di gioco si notano dei risultati interessanti, e potrete muovervi orgogliosi tra edifici ricostruiti grazie ai vostri sforzi.

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Il sistema di controllo è progettato davvero bene, e meriterebbe di essere preso a esempio dai futuri videogame mobile. Potete giocare tendendo il cellulare in verticale (così basta una mano sola, mentre con l’altra magari vi reggete in metrò) o in orizzontale: per passare da una modalità all’altra non dovete uscire e modificare le preferenze nel menu e rientrare, basta ruotare lo schermo. In verticale, per muovervi è sufficiente toccare un punto dello schermo – ricorda un po’ il sistema di movimento di Myst, per chi ci ha giocato. In orizzontale potete usare lo stesso sistema touch, oppure usare i due joypad virtuali, visto che in questa modalità si presuppone possiate usare entrambe le mani.

I combattimenti sono altrettanto intuitivi: tenendo premuto sullo schermo sferrerete il colpo (se ottimizzate i tempi con il "pallino" rosso, risulterà più devastante), e parerete con l’icona dello scudo. Man mano che il personaggio sale di livello potrete sbloccare altri "poteri" come attacchi con scudo, palle di fuoco, e via dicendo, facendo apparire nuove icone sullo schermo.

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Passiamo alle note dolenti: il gioco si scarica gratuitamente. Questo vuol dire che potete provarlo senza spendere un centesimo ma – visto che gli sviluppatori non vivono di sola gloria – anche che esiste un sistema di pagamento "pay-to-play". In TES: Blades si materializza sotto forma di gemme verdi che dovete utilizzare per velocizzare certi processi, come la costruzione degli edifici in città o l’apertura dei forzieri che trovate in giro per il gioco. Se per gli edifici possiamo trovare comprensibile aspettare dozzine di minuti (di tempo reale, non nel gioco), sapere di dover aspettare magari un’ora per aprire il forziere trovato in fondo al dungeon appena terminato è un po’ "illogico" dal punto di vista del gioco di ruolo.

Detto questo, ci abbiamo giocato per diversi giorni senza spendere un centesimo e ci siamo divertiti, anche se in più di una occasione abbiamo dovuto aspettare parecchio per sbloccare un forziere contente i materiali necessari per costruire un determinato edificio necessario per far "progredire" la storia. Certo, Blades non è comunque un gioco da affrontare per ore di fila come Skyrim su console, e comunque c’erano missioni secondarie da affrontare per divertimento e ingannare l’attesa, magari raggranellando un po’ di esperienza extra, che non fa mai male.

The Elder Scrolls: Blades è disponibile su Android e iOS, noi l'abbiamo provato su iPhone 7S.