Nel trevigiano è morto Iroso, l'ultimo mulo che era stato in forza agli alpini. Il quadrupede si è spento a 40 anni, un'età che parametrata agli umani arriverebbe a 120. Gli attuali proprietari lo avevano preso a un'asta quando l'Esercito decise di "pensionare" i muli per passare ai mezzi cingolati. A gennaio per Iroso c'era stata anche una festa di compleanno con tanto di fanfara in stile adunata alpina, a Cappella Maggiore (Treviso), dove viveva.
A comunicare la morte di Iroso è stato il presidente della sezione Ana di Vittorio Veneto, Francesco Introvigne. "Come tutti i veri alpini, anche il generale Iroso non è morto, è semplicemente andato avanti, per restare sempre nei nostri cuori", ha commentato il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. "Tante volte - ricorda - ci siamo incontrati con Iroso, e sempre era come ritrovare un vecchio amico, non solo un animale da accarezzare e rispettare. Un amico degli alpini, di noi grandi come dei tanti bambini che se ne innamorarono".
Numero di matricola 212 scolpito sullo zoccolo, Iroso era ormai cieco da un occhio e acciaccato dal peso degli anni. Quando morì la sua mula "compagna", Gigliola, l'animale ragliò inconsolabile per due giorni. Così il proprietario, Antonio De Luca (ex alpino), trovò per fargli compagnia "Winie", una giovane asina concessa in "comodato d'uso perenne" dall'ex campione di ciclismo Marzio Bruseghin.
Nato nel 1979, Iroso poteva fregiarsi di essere l'unico quadrupede rimasto ad aver svolto il servizio militare, nelle truppe del settimo Reggimento Belluno. Poi, con la sospensione della leva obbligatoria, nessuno aveva più ricevuto cartoline rosa, e Iroso non aveva più avuto chi lo conducesse sulle mulattiere di montagna.
Costretto così a indossare i "panni civili", ebbe la fortuna di essere acquistato da De Luca, un commerciante di legname, a un bando del ministero della Difesa, nel 1993. L'uomo comperò 10 muli, tutti della squadra degli ultimi 24 con il marchio degli alpini impresso sullo zoccolo.
Coccolato e portato in passeggiata lungo le colline trevigiane, fino al termine della sua vita ha preso parte alle Adunate nazionali Alpine, l'ultima nel 2017 a Treviso, alloggiato in uno stallo confortevole, sorvegliato da due alpini e con un veterinario sempre nei paraggi.