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Giappone, l'imperatore Akihito ha abdicato: "Ringrazio il mio popolo" | Inizia l'era "Reiwa" di Naruhito

E' la prima volta in 200 anni. Dopo aver rinunciato al trono, il monarca assume il titolo inedito di "imperatore emerito" e prende il nome dell'era da lui inaugurata: Heisei, "pace raggiunta"

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Il 30 aprile 2019 segna un giorno storico per il Giappone: l'imperatore Akihito abdica al trono, per la prima volta in 200 anni. I riti, inaugurati mesi fa, sono culminati con una cerimonia finale a Tokyo che ufficializzano l'ascensione al trono del principe Naruhito e l'inizio dell'era "Reiwa". "Ringrazio il popolo giapponese per il supporto", ha detto il monarca 85enne nel suo ultimo discorso da reggente all'interno della Sala dei Pini del palazzo imperiale.

"Mi auguro che la nuova era sia stabile e foriera di buone notizie", ha proseguito Akihito. Prima del suo messaggio, il premier giapponese Shinzo Abe ha pronunciato parole di ringraziamento nel rito del "Taiirei Seiden no gi". Dopo l'abdicazione, Akihito assume ufficialmente il nome dell'era da lui inaugurata nel 1989: "Heisei", "pace raggiunta". A partire dal 1° maggio, assumerà anche un titolo inedito: Daijō Tennō, "imperatore emerito".

Il regno dell'imperatore Akihito formalmente cesserà alla mezzanotte e la nuova era "Reiwa" ("ordine e armonia") avrà inizio. La casa reale giapponese rappresenta la più antica monarchia ereditaria esistente al mondo senza aver subito interruzioni, a partire dal 660 a.C.

Vestito con abito e cappello tradizionale, con tanto di ciambellano al seguito, Akihito ha raggiunto uno dei templi del palazzo imperiale per annunciare alla dea del sole Amaterasu, mitica progenitrice della stirpe imperiale, che è pronto a rinunciare ai suoi privilegi. Poche immagini selezionate dall'Agenzia imperiale hanno immortalato il rituale, a cui ha partecipato anche il principe ereditario Naruhito.

Per i giapponesi l`inizio di una nuova era rappresenta un'occasione per interrogarsi sullo stato del Paese, in una fase storica caratterizzata da incertezze. La terza economia del mondo soffre infatti una Cina sempre più arrembante ed è preoccupata dagli Stati Uniti, sempre meno affidabili per quanto riguarda la gestione della sicurezza. L'ultima abdicazione in Giappone risale al 1817: sono cioè oltre 200 anni che un Tenno non lascia il Trono del crisantemo da vivo. Questa scelta, comune nel Giappone classico e feudale, era diventata così desueta da non essere regolamentata da una legge. Dopo la richiesta di Akihito di poter lasciare il trono, con molte difficoltà il governo di Tokyo ha stabilito un percorso "ad hoc" per l'abdicazione.

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