Vaccini, il 46% degli italiani teme effetti collaterali gravi
Il dato emerge dal sondaggio Eurobarometro: il nostro Paese è in linea con gli altri Paesi Ue. Ma le percezioni errate diffuse in Europa sono "un rischio per la salute pubblica"
Il 46% degli italiani crede che i vaccini possano causare gravi effetti collaterali, il 32% pensa che indeboliscano il sistema immunitario e il 34% che possano causare la malattia da cui proteggono. E' quanto emerge dall'Eurobarometro sull'atteggiamento degli europei sui vaccini. Ma l'Italia è in linea con gli altri Paesi Ue: il 48% degli europei crede infatti a effetti collaterali gravi e frequenti, percentuale che supera il 50% in ben sedici Stati.
Confermati i "falsi miti" sui vaccini - Il sondaggio conferma la diffusione di una serie di "falsi miti" sui vaccini. "Queste sono percezioni errate che bisogna affrontare, l'Europa è la regione nel mondo con il livello più basso di fiducia sulla sicurezza e efficacia dei vaccini e questo è un rischio per la salute pubblica", ha spiegato il vicepresidente della Commissione europea, Jyrki Katainen.
Idee false diffuse in Europa - Un'ampia maggioranza di europei, quindi, ritiene efficaci i vaccini ma il sondaggio Eurobarometro pubblicato dalla Commissione europea sottolinea, al tempo stesso, come le idee false e l'ignoranza sugli effetti dei vaccini stessi siano molto diffuse. L'esecutivo comunitario è preoccupato in particolare per il moltiplicarsi dei casi di morbillo (il cui numero è triplicato in Ue fra il 2016 e il 2017, salendo l'anno scorso a oltre 1.200 con una trentina di decessi).
"I vaccini sono anche una questione di solidarietà" - "Le decisioni individuali colpiscono la popolazione dell'Ue nell'insieme", ha sottolineato Jyrki Katainen, uno dei vice presidenti della Commissione che ha supervisionato il dossier. I vaccini sono "anche una questione di solidarietà" verso popolazioni troppo fragili per essere vaccinate e che vengono messe in pericolo dalle persone che decidono di non farsi vaccinare, ha aggiunto Katainen in un punto stampa con i giornalisti.
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