terrorismo religioso

Sri Lanka, autorità avvisate da Usa e India: la strage di Pasqua "poteva essere evitata"

Dieci giorni prima degli attacchi era arrivato un allarme per il rischio di attentati kamikaze contro "chiese importanti". Con sullo sfondo timori crescenti per le divisioni politiche tra premier e presidente

© ansa

Gli attacchi a chiese e hotel in Sri Lanka, che hanno provocato centinaia di morti e feriti nel giorno di Pasqua, forse potevano essere evitati. Secondo la polizia locale, l'intelligence avrebbe fallito nel rilevare o mettere in guardia contro possibili attacchi suicidi. Gli avvertimenti erano giunti a inizio aprile anche da Usa e India. Con sullo sfondo gli stralci di una crisi istituzionale tra presidente e premier del Paese asiatico.

Solo dieci giorni fa era arrivato un allarme per il rischio di attentati kamikaze contro "chiese importanti". L'ufficiale Pujuth Jayasundara aveva segnalato la minaccia di possibili attacchi dopo aver ricevuto un allarme daI servizi di intelligence di India e Stati Uniti, i quali avevano persino fornito una lista di sospetti. Gli 007 avevano segnalato rischi legati al gruppo radicale islamico National Thowheeth Jamath, noto dall'anno scorso, quando era stato collegato ad una serie di atti vandalici contro simboli buddisti.

La strage e lo spettro delle divisioni politiche - A quanto pare, però, l'allerta lanciata dal capo della polizia è stata del tutto ignorata, con i terroristi che hanno avuto tutto il tempo di organizzarsi e di colpire nel giorno di Pasqua nelle chiese e negli hotel pieni di turisti stranieri. E mentre ci si continua a chiedere perché tali voci siano rimaste inascoltate, nello Sri Lanka riemergono le divisioni politiche e la crisi istituzionale nate lo scorso anno, quando il presidente Maithripala Sirisena ha tentato di sostituire il primo ministro in carica, Ranil Wickremesinghe, con un suo "fedelissimo". Wickremesinghe è stato però reintegrato a dicembre dopo l'intervento della Corte Suprema. Sono dunque in molti a pensare che le faide politiche potrebbero aver fornito uno sbocco per la catastrofica falla nella sicurezza.

Intanto, riporta il Guardian, il presidente dello Sri Lanka, Maithripala Sirisena, ha deciso di dichiarare lo stato d'emergenza nazionale. Il capo di Stato ha anche chiesto l'aiuto della comunità internazionale per dare la caccia a chi dall'estero ha aiutato il gruppo locale National Thowheeth Jamath a sferrare gli attacchi.