A Pasqua 2019 niente sprechi e tanta voglia di uscire di casa
Per le festività oltre sei milioni di persone consumeranno il pranzo nei ristoranti del Belpaese: tanto gusto nei piatti della tradizione
Per le vacanze di Pasqua e i ponti di primavera quest'anno la parola d'ordine è "aperti per ferie": domenica 21 aprile saracinesche alzate per il 90% dei ristoranti, a Pasquetta per l'82,2%, mentre per il 25 aprile e il primo maggio gli esercizi aperti saranno praticamente la totalità (98,2%).
I dati
Fipe Federazione Italiana Pubblici Esercizi) per il giorno di
Pasqua indicano un'apertura quasi totale dei ristoranti, in leggera flessione (1,5%) rispetto allo scorso anno a causa dell'incertezza delle condizioni meteo che ancora impediscono alla stagione di decollare.
Per quanto riguarda le presenze, sono previsti
6,3 milioni di clienti, di cui la metà saranno turisti, per la maggior parte di nazionalità italiana e una spesa complessiva stimata in
328,8 milioni di euro.
A Pasqua i ristoranti proporranno soprattutto i
menù degustazione (nel 63% del totale), perlopiù composti da
sei portate ad un
prezzo medio di 53 euro con bevande incluse, in leggero aumento rispetto allo scorso anno. Il 37% degli esercenti offrirà invece menù alla carta di tre portate ad un prezzo medio di 50 euro, bevande escluse.
Cosa si mangerà sulle tavole pasquali?
Nel
76,5% dei casi a farla da padrone sarà la
tradizione all'insegna dei
piatti tipici come l'agnello, ma non mancheranno la pasta fresca e dessert, con un trionfo di dolci tipici come
pastiere, colombe e cassate, mentre molti piatti avranno la fragola come protagonista essendo il frutto di stagione.
Particolare attenzione sarà riservata alle
famiglie con bambini, con
menù dedicati ai più piccoli nel 37,5% dei ristoranti. Cresce la sensibilità dei ristoratori anche nei confronti di chi ha
esigenze alimentari specifiche, come le intolleranze oppure regimi alimentari vegetariani o vegani.
Infine, una buona notizia: cresce infatti la pratica della
doggy bag, anzi, del rimpiattino. Quasi l'80% degli esercenti è disposto a dare ai propri clienti un
rimpiattino per consentire di
portare a casa cibi e bevande non consumati sul posto. In linea generale i ristoratori ritengono che almeno per il giorno di Pasqua lo spreco risulterà piuttosto contenuto: etica e buon cibo, un connubio vincente.
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