intatti i tre alveari sul tetto

A Notre-Dame tornano le api: sono sopravvissute all'incendio

Intatti i tre alveari collocati su una delle terrazze. Il nuovo nemico per la cattedrale senza tetto è adesso la pioggia prevista copiosa per i prossimi giorni

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A pochi giorni dall'incendio che ha devastato la copertura di Notre-Dame, una buona notizia rallegra i parigini: le api che "abitavano" il tetto della cattedrale sono sopravvissute alle fiamme. Gli alveari che le ospitavano infatti, non sono stati toccati dal fuoco perché si trovano a circa 30 metri sotto il punto da cui si è promanato l'incendio. E adesso sono tornate a volare anche attorno ai doccioni che decorano l'edificio.

"Ho ricevuto una telefonata da Andre Finot, il portavoce di Notre Dame: sono state avvistate delle api volare dentro e fuori dagli alveari, il che significa che sono ancora vive", ha raccontato alla CNN l'apicoltore Nicolas Geant. "Subito dopo l'incendio ho guardato le foto dei droni e ho visto che gli alveari non erano bruciati, ma non c'era modo di sapere se le api fossero sopravvissute, ora che so che hanno ripreso le loro attività sono sollevato!"

Non tutti erano a conoscenza del fatto che, dal 2013, Notre Dame ospita tre alveari al primo piano del tetto, esattamente sopra la sagrestia e sotto il rosone. Ognuna delle cassette ospitava all'incirca 60.000 api. Il rischio maggiore era che le arnie prendessero fuoco in quanto di legno e cera, materiale che si scioglie già a 63 gradi. Secondo la ricostruzione fatta dagli esperti, è probabile che fossero, però, piene di fumo,  elemento che non ha arrecato fastidio alle api (insetti privi di polmoni).

Risolto il problema delle api, il nemico più immediato della cattedrale priva di copertura è l'acqua: quella lanciata dai pompieri per spegnere le fiamme e quella che arriverà con la pioggia prevista la settimana prossima. La parte fra le due torri è a rischio, la pietra è indebolita dall'acqua usata per spegnere l'incendio mentre la volta rischia di crollare in altri punti.

"Bisogna coprirla molto rapidamente - ha detto oggi il ministro della Cultura Franck Riester - se si mette a piovere l'acqua si raccoglierà e peserà sulla volta". Gli architetti coinvolti in questa fase hanno pensato a un enorme ombrello, sotto forma di una struttura in lamiera ondulata, secondo quanto precisato da Charlotte Hunert, vicepresidente dell'Associazione architetti del patrimonio. Un'operazione che richiederà comunque diversi mesi e che renderà necessario improvvisare una copertura a ombrello gia' nei prossimi giorni.

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