Nei giorni scorsi Casapound su Facebook e di persona aveva avvisato: "Viveri solo agli italiani; invitiamo il parroco a dare un contributo concreto alle distribuzioni alimentari con cui settimanalmente aiutiamo i nostri connazionali in difficoltà". E il prete di San Gregorio Magno alla Magliana di Roma, accusato di lasciare senza pane e pasta "i poveri del quartiere per colpa dei rom", ha ceduto. "Non posso rischiare che esploda un'altra Torre Maura - spiega don Antonio a La Repubblica. - Ai rom ho distribuito 50 pacchi, ai residenti 120. Ora prima gli italiani".
Partono mercoledì 15 aprile, anche su Facebook, le proteste di Casapound contro don Antonio: "La distribuzione dei pacchi di Pasqua ai rom gli era sfuggita di mano, continui a dare a chi ha bisogno: noi controlleremo".
"La gente dona - racconta a La Repubblica Vera, 52 anni, del gruppo di estrema destra - pensando di aiutare i poveri del quartiere che invece restano senza pacchi per colpa dei rom".
"Ci siamo messi d'accordo - conferma il parroco al quotidiano, - devo placare gli animi. Devo occuparmi soprattutto di 30mila residenti affidati a me, i rom sono a carico della Caritas".
A verificare che il patto sia rispettato un gruppo di donne residenti; a poca distanza i loro mariti. E, davanti al sagrato, è comparso anche un gazebo di Casapound per distribuire pane e pasta "ai veri indigenti".