Nuovi attriti tra il M5s e la Lega. Il terreno di scontro è ancora una volta Roma e la norma inserita nel decreto crescita sul superamento della gestione commissariale della Capitale. Il Carroccio ha chiesto di stralciare la norma inserita dai 5 Stelle. Il leader Matteo Salvini ha infatti espresso dubbi sul testo. Possibilità che però è stata respinta dai pentastellati, che hanno replicato: "Non si tratta di un 'Salva Roma' ma di un 'Salva Italia'".
Dopo il muro, è arrivato l'affondo del M5s ai colleghi di governo: "Evidentemente quando la Lega non riesce a intestarsi qualcosa, lo boicotta", hanno affermato. "Noi non accettiamo ricatti: eliminare questa norma, che è a costo zero per lo Stato, significa fare un torto non al Movimento 5 Stelle ma a tutti gli italiani", viene sottolineato.
"Non si capisce davvero a che gioco stia giocando la Lega. Tra l'altro ogni giorno vediamo Salvini fare campagna elettorale sulle difficoltà di un sindaco che per Roma sta facendo il massimo. Noi al contrario stiamo coi sindaci, tutti senza distinzione politica. Basta chiederlo ai sindaci di Pd, FI e Lega che hanno ricevuto soldi per rifare le strade. Qui sembra invece che intimando di togliere il 'Salva Roma' la Lega voglia solo ricattare i romani", ha evidenziato invece il vicecapogruppo alla Camera del M5s Francesco Silvestri.
Anche il sindaco di Roma Virginia Raggi ha risposto alla Lega in serata: "Ho letto presunte dichiarazioni del ministro dell'Interno che vorrebbe tagliare il 'Salva Roma'. Quello che è stato ribattezzato il 'Salva Roma' è un 'Salva Italia': dopo che hanno gravato gli italiani e i romani di questo debito mostruoso noi stiamo dicendo che c'è un modo per recuperare quanto meno 2,5 miliardi di euro. Il ministro vuole forse continuare a dare 2,5 miliardi alle banche o li vuole restituire agli italiani? Non 'salva' Roma ma tutti gli italiani".