Rifiuti, tra due anni tutte le discariche italiane saranno piene
Il dato allarmante emerge da un rapporto di Fise Assoambiente. Le prime situazioni di emergenza riguarderanno il Mezzogiorno. Per l'Onu il mondo sar� travolto da uno "tsunami di rifiuti elettronici"
Entro due anni tutte le discariche presenti sul territorio italiano saranno sature e le prime situazioni di emergenza emergeranno al Sud. E' l'allarme lanciato dal rapporto presentato a Roma da Fise Assoambiente. In Italia "si producono ogni anno 135 milioni di tonnellate di rifiuti speciali e circa 30 di rifiuti urbani, di cui avviamo a riciclo rispettivamente il 65% (92 milioni di tonnellate) e il 47% (15 milioni)", si legge nel report.
Limitare il traffico di rifiuti - Per contrastare la piaga dell'inquinamento, il rapporto "Per una strategia nazionale dei rifiuti" propone quattro direttrici lungo le quali deve muoversi il nostro Paese per conseguire gli obiettivi fissati dalla normativa europea per il 2035. Il primo passo � "limitare l'import/export dei rifiuti da e per l'Italia, che mette in movimento ogni anno 9,5 milioni di tonnellate di rifiuti (circa 6 in entrata e 3,5 in uscita)".
Rivedere gli impianti - Occorre inoltre dotarsi di impianti "adeguati al nostro fabbisogno, pianificando la realizzazione nei prossimi 16 anni nelle filiere del riciclo, della digestione anaerobica, della termovalorizzazione e della discarica per gestire i flussi dei rifiuti urbani e speciali".
Stop al turismo dei rifiuti - Terzo punto: bloccare il "turismo dei rifiuti" all'interno dei confini nazionali, con particolare riferimento agli urbani, "movimentati da una Regione all'altra per carenza della necessaria impiantistica di smaltimento (soprattutto al Sud)".
Puntare sulla sostenibilit� - Fise Assoambiente raccomanda infine di riconsiderare la gestione delle discariche, facendo riferimento solo a "impianti moderni e sostenibili cui destinare esclusivamente le frazioni residuali opportunamente trattate".
Uno "tsunami" di rifiuti elettronici - Il mondo sta per essere travolto da "uno tsunami di rifiuti elettronici", al ritmo di 50 milioni di tonnellate l'anno. E' l'allarme dell'Onu: ad oggi solo il 20% dei rifiuti elettrici ed elettronici viene smaltito tramite canali di riciclaggio ufficiali, eppure il loro valore � stimato intorno ai 55 miliardi di euro. Servono dunque misure urgenti, sottolineano le Nazioni Uniti, per migliorare la gestione delle scorie tossiche di questi rifiuti prodotti in tutto il mondo.
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