Il Verano è il cimitero monumentale più esteso d'Italia. Coi suoi 83 ettari, all'interno del quartiere Tiburtino, è considerato tra le meraviglie dell'arte funeraria nel mondo. Il suo labirinto lastricato di loculi, lapidi, tombe e incisioni si è trasformato in un fortino della cocaina. La polizia ha sequestrato più di un chilo di polvere bianca, pari a 110mila bustine di droga pronte per il mercato. A gestire questo piccolo e insospettabile impero dello spaccio c'era un altrettanto insospettabile 42enne: un marmista del cimitero che, chissà con quali motivazioni, fino a prima dell'arresto, faceva anche il pusher.
L'incredibile scoperta sembra avvenuta per caso. Una pattuglia ha notato un'auto passare a forte velocità nel piazzale davanti al cimitero del Verano, per poi entrare all'interno.
Insospettiti, i poliziotti l'hanno seguita. Dopo una lunga attesa, l'hanno vista rientrare e parcheggiare nell'area del "Colle del Pincetto", la più antica e monumentale del cimitero, che si trova a ridosso della Basilica di San Lorenzo fuori le mura.
A quel punto dall'auto è sceso un uomo che è entrato in alcune cappelle funerarie. I poliziotti lo hanno seguito e bloccato poco dopo. All'interno di un loculo hanno trovato diversi involucri di cocaina, che immessa sul mercato avrebbe prodotto 110mila dosi, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento. A poca distanza dal loculo perquisito, ne hanno notato un altro al cui interno in una scatola in cartone c'era una pistola risultata rubata e un caricatore rifornito di cartucce. Al termine delle perquisizioni l'inevitabile arresto dell'uomo, un marmista romano di 42 anni, con l'accusa di detenzione illegale di stupefacenti e ricettazione e detenzione abusiva dell'arma.