Donne, bambini, adolescenti difficili, ma anche persone che fanno fatica a trovare il modo di inserirsi in una società sempre più complessa: l'avvocato milanese Paola Lovati, che è anche Presidente dell’Associazione Forense Unione Nazionale Camere Minorili, referente del gruppo famiglia e minori dell’Osservatorio sulla Giustizia di Milano e consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Milano, è da sempre impegnata sul fronte della difesa dei diritti come obiettivo fondamentale della propria vita e della propria professione.
Paola, una vita in favore dei più deboli: è questa la cifra che ha contraddistinto la sua attività fin dall'inizio. Nessuna incertezza?
Nessuna: penso che uno dei valori più importanti della mia professione sia proprio il ruolo sociale che ci contraddistingue nella difesa dei diritti fondamentali di tutte le persone. In quest’epoca di forti contraddizioni è sempre più importante perseguire i valori di solidarietà: viviamo in una società sempre più complessa, multietnica e con tante incertezze dovute alle crisi economica e alla difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro. Occorre impegno personale per garantire il benessere di tutte le persone, nessuna esclusa.
Dal diritto immobiliare al diritto di famiglia: un bel passaggio…
Ho iniziato l'attività professionale in uno studio che si occupava prevalentemente di diritto immobiliare, sempre però con l’obiettivo di difendere i diritti dei clienti anche con soluzioni innovative volte a trovare composizioni conciliative. Con il passare del tempo e con il raggiungimento dell'autonomia professionale, ho spostato il mio impegno sulle relazioni familiari e la tutela dei minori.
Solo tribunale, quindi?
No, affatto: ho sempre coniugato la mia attività con l’impegno nel mondo associativo. Ritengo che per una miglior tutela dei diritti delle persone si debba puntare sulla specializzazione e sulla competenza.
La sua attività è importante anche nella sfera del volontariato. Ci racconta meglio?
La passione per questi temi e soprattutto per la difesa dei diritti dei minori mi ha spinta ad entrare nel mondo delle comunità. In questo periodo, del tutto gratuitamente, sono consigliere in una comunità che accoglie le mamme in difficoltà per problemi personali di salute o maltrattate e dunque accolte in strutture protette e poi in una comunità terapeutica riabilitativa per adolescenti e minori affetti da disturbi della personalità.
Un’esperienza importante, forte.
Decisamente sì. E’ un’esperienza che mi mette a contatto con le persone in un modo differente: operare nel terzo settore vuol dire offrire opportunità di cura, aiuto e sostegno dove purtroppo non si investe più. Ho sempre sostenuto che per spendere meno occorre investire sulla prevenzione, purtroppo sempre meno risorse vengono destinate ai servizi sociali, alle scuole, alla giustizia. Per fortuna esiste un modo di persone generose e volonterose che suppliscono a queste mancanze. Ne ho avuto dimostrazione nei recenti corsi per i tutori volontari per minori stranieri non accompagnati: ci sono tantissime persone differenti per età, professione e cultura disposte ad impegnarsi donando il proprio tempo e le proprie capacità.
Questione femminile, mancano ancora le reali pari opportunità. Anche su questo fronte lei si è impegnata in modo significativo.
Il discorso qui si fa molto lungo e complesso: le donne non hanno parità salariale in nessun campo professionale, sono ancora discriminate nell’accesso al lavoro e, soprattutto, non riescono a ricoprire ruoli di responsabilità o ai vertici aziendali e inoltre vi è il tentativo di ricondurre le donne fra le mura domestiche riconoscendo loro un solo compito, quello di mogli e madri. E’ una cosa che mi spaventa molto perché accresce il conflitto sociale e alza muri di incomprensione: non bisogna dare nulla per scontato, neppure le conquiste che si davano ormai per acquisite. Occorre puntare sulla cultura e sul rispetto delle regole. Non si può solo parlare di diritti, si dovrebbe anche ricordare che ci sono i doveri da rispettare per evitare di ridurre tutto ad una guerra di contrapposizione su chi ha “più diritto”.
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Se dovesse dare un consiglio alle coppie che si separano e che hanno figli piccoli?
Per i bambini la separazione dei genitori è sempre comparabile ad un lutto: bisogna esserne consapevoli ed interrogarsi sui loro bisogni affidandosi a persone competenti. La mia maggior soddisfazione è quando i genitori prendono accordi condivisi riconoscendo l’importanza per i loro piccoli di evitare litigi continuando a mantenere buone relazioni tra loro. Affidarsi ad un professionista esperto in questa materia è fondamentale: per occuparsi di rapporti familiari e di infanzia e adolescenza bisogna aver fatto uno studio approfondito e multidisciplinare del contesto sociale e delle tematiche che riguardano la vita di un individuo, quali cultura, educazione, responsabilità genitoriale, autonomia, capacità, protezione. L’avvocato di famiglia deve avere una formazione interdisciplinare sui diritti e i bisogni dei minori e sui diritti fondamentali della persona. L’amore può cessare, ma si rimane genitori per sempre e per il bene dei figli è importante mantenere buone relazioni e continuare a confrontarsi nelle scelte che li riguardano.
Avvocato e madre: difficile conciliare i tanti impegni.
Certamente difficile, ma ho avuto la fortuna di avere dei nonni molto disponibili ed un compagno che mi ha molto supportata ed aiutata. Ho comunque sempre cercato di essere presente in tutti i momenti fondamentali della vita dei miei figli e credo di avere realizzato con loro un rapporto di fiducia e di dialogo aperto, al punto che quando sono cresciuti mi hanno rinfacciato che avrei potuto lavorare meno! Il rapporto con loro è molto bello e che la cosa che mi rende felice è che, nonostante siano ormai grandi e fuori casa da alcuni anni, riusciamo ancora a programmare dei momenti di vacanza tutti insieme.
Una sua caratteristica?
Sono caparbia e tenace e non mi faccio spaventare dalle difficoltà.
Una cosa curiosa che la riguarda?
Sono incapace di dire no a qualsiasi richiesta di aiuto. Qualcuno mi ha definito “avvocata umana”, un modo di descrivermi che – confesso! - mi piace molto e che vorrei che fosse attribuito a tutta la mia categoria professionale.
Se le rimane qualche ora libera da tutti questi impegni, a cosa si dedica?
Nel tempo libero mi piace molto cucinare e i miei ospiti di solito sono molto soddisfatti; adoro la convivialità e circondarmi di amici ed ospiti anche di passaggio. Ho una vera passione per i viaggi: ho girato moltissimo e sto per partire per una piccola vacanza. Dove? Glielo racconterò al mio ritorno…
Un’ultima cosa: mi manda qualche foto sua?
In genere sono io che faccio le foto agli altri! Ho solo quelle dal cellulare, vanno bene lo stesso?
Sì, Paola, vanno benissimo….