Il mito del cinema francese Alain Delon riceverà la Palma d'oro alla carriera alla settantaduesima edizione del Festival di Cannes 2019 (14-25 maggio). Il riconoscimento è stato ufficialmente annunciato alla vigilia della presentazione a Parigi del cartellone della selezione ufficiale. A 83 anni, l'attore sarà finalmente premiato sulla Croisette.
"Appartiene interamente al cinema, alle sue più belle opere e ai suoi miti: nel 2019 il Festival di Cannes ha deciso di assegnare la Palma d'oro d'onore a Alain Delon per rendere omaggio alla sua magnifica presenza nella storia della settima arte", è la motivazione del premio annunciato dal festival francese.
Film di successo, grandi amori (Nathalie Delon, Jill Fouquet, Romy Schneider, Nico, Dalida, Mireille Darc, Rosalie Van Breemen), otto figli (più uno non riconosciuto) e una vita da ribelle hanno reso Delon la più hollywoodiana delle star del cinema europee.
Esordisce sul grande schermo nel 1957 con "Godot" e in carriera colleziona 95 film come attore, 30 come produttore, 3 da regista.
La prima interpretazione di successo è quella del giovane Tom Ripley in "Delitto in pieno sole" (dal romanzo di Patricia Highsmith) di René Clement nel 1960: sarà un terremoto artistico e commerciale per la sua carriera accompagnata dalla travolgente passione per Romy Schneider, conosciuta sul set di "L'amante pura", con la quale conquista Parigi, la Francia, il cinema, la notorietà.
Sempre nel 1960 in Italia trova la conferma artistica grazie a Luchino Visconti con "Rocco e i suoi fratelli". Poi incontra Michelangelo Antonioni ("L'eclisse", 1962) e trionfa con "Il Gattopardo", sempre di Visconti (Palma d'oro a Cannes nel 1963). Nello stesso anno Henri Verneuil lo dirige in "Colpo grosso al casinò" che lo inizia al genere "polar" (incrocio di noir e poliziesco) che sarà un marchio di fabbrica della sua carriera. Indimenticabile anche in "Borsalino" (con Belmondo), "La Piscina" (dove incontra di nuovo Romy Schneider), "Frank Costello" di Jean-Pierre Melville, "La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini, "Un amore di Swann" di Volker Schlondorff, "Nouvelle Vague" di Jean-Luc Godard. L'ultima volta sul grande schermo è nei panni di Giulio Cesare in "Asterix alle Olimpiadi".