Sindaco del Reatino rinuncia all'indennità: "Ora i bimbi hanno uno scuolabus"
Maria Antonietta Di Gaspare, primo cittadino di Borbona, sottolinea: "Non mi sento un'eroina, ci mancherebbe"
Bel gesto del sindaco di Borbona, paese di 600 abitanti in provincia di Rieti (Lazio) colpito dal terremoto che nel 2016 ha distrutto Amatrice. Maria Antonietta Di Gaspare ha infatti rinunciato alla propria indennità da sindaco per far sì che i bambini del comune che amministra possano avere uno scuolabus che li porti all'istituto.
Di Gaspare ha raccontato al quotidiano
Avvenire che dopo il sisma
i genitori di Borbona si sono divisi tra chi intendeva mandare i figli ad Antrodoco, paese lontano qualche chilometro, e chi a Montereale, altra cittadina dove, a seguito del terromoto de L'Aquila, era stata costruita una scuola con criteri antisismici.
Si era quindi reso necessario l'acquisto di un secondo scuolabus per permettere ai bambini di frequentare entrambe le scuole, ma il comune non disponeva dei fondi. A risolvere questo problema era intervenuta la
squadra di calcio locale, che già disponeva di un pulmino per le trasferte della domenica. "L'
autista - ha spiegato il primo cittadino - lo abbiamo assunto con indennità e rimborsi a cui ho rinunciato volentieri. Non mi sento un'eroina, ci mancherebbe, e veramente l’ho fatto già dal settembre, per garantire la regolarità dell'anno scolastico, anche se la storia è venuta fuori ora".
Si tratta di
circa 20mila euro l'anno tagliati dal bilancio. "Adesso - ha concluso Di Gaspare - al mattino il paese è tutto uno sciamare di scuolabus: 12 bambini prendono quello nuovo per Montereale, 14 quello per Antrodoco, un altro arriva dal vicino paese di Posta per accompagnare lì i bambini dell'asilo".
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