"La crisi in atto a Tripoli, con l'avanzata delle forze del generale Khalifa Haftar sulla capitale libica, potrebbe spingere 800mila migranti e libici, tra cui criminali e jihadisti legati all'Isis, verso l'Italia e le coste Ue". E' l'allarme lanciato dal premier del governo di accordo nazionale libico, Fayez al Sarraj. Il presidente del Consiglio Conte auspica intanto un cessate il fuoco immediato. "Le armi non sono la soluzione"
"Haftar bombarda gli ospedali" - Intervistato dal Corriere della Sera, Sarraj invita con forza a non mandare aiuti al generale Haftar: "Dice che sta attaccando i terroristi ma qui ci sono solo civili, sta bombardando anche ospedali e ambulanze", ha detto. Dal suo ufficio di Tripoli, Sarraj ribadisce che "questa è una vera e propria guerra contro di noi, una guerra che ci è stata imposta".
La salvezza dei civili - Il premier del governo di Salvezza nazionale sottolinea come le sue forze armate si staino solo difendendo dall'atto do aggression edi Haftar: "Noi difenderemo le nostre città, la guerra è ancora aperta e i combattimenti continuano. Noi ci auguriamo che la comunità internazionale operi al più presto per la salvezza dei civili", ha detto al Corriere.
Ringraziamento all'Italia - Il premier ha poi ringraziato l'Italia per la sua mediazione e per aver tenuto aperta e funzionante l'ambasciata di Tripoli.
Anche l'Onu contro Haftar - Intanto una prima risposta internazionale arriva dall'Onu: "Khalifa Haftar non sta compiendo un'operazione anti-terrorismo, ma un colpo di Stato", ha detto l'inviato speciale dell'Onu in Libia, Ghassan Salamè, al programma radiofonico "R4" della BBC.