IL FRATELLO AMMAZZATO NEL 2014

Puglia, ucciso ergastolano di 63 anni: era in permesso per problemi di salute

L'uomo, ritenuto a capo della mafia di Trinitapoli, era stato condannato all'ergastolo per l'omicidio del 35enne Savino Saracino, compiuto il 30 settembre 2004

© carabinieri

Un ergastolano, Cosimo Damiano Carbone, di 63 anni, è stato ucciso vicino alla sua abitazione a Trinitapoli, in provincia di Barletta-Andria-Trani. L'uomo era ritenuto dagli inquirenti al vertice della mafia del suo comune. Condannato all'ergastolo, il 63enne beneficiava periodicamente della detenzione domiciliare per problemi di salute. L'omicidio sarebbe avvenuto a colpi d'arma da fuoco, partiti da un'auto, mentre Carbone era nella sua vettura.

Almeno tre colpi di fucile - Cosimo Damiano Carbone sarebbe stato raggiunto da almeno tre colpi di fucile mentre si trovava nelle vicinanze della sua abitazione a Trinitapoli (Bat). I carabinieri starebbero verificando la presenza di un'altra persona che era in auto con la vittima al momento dell'agguato. L'auto dei sicari sarebbe stata trovata completamente bruciata. Un valido aiuto alle indagini potrà giungere attraverso la visione dei filmati delle telecamere di sicurezza installate nella zona.

Cosimo Damiano Carbone era stato condannato all'ergastolo per l'omicidio del 35enne Savino Saracino, compiuto a Trinitapoli il 30 settembre 2004. L'uomo fu fermato dai carabinieri due giorni dopo l'uccisione del 35enne e il tentativo di omicidio di Michele Miccoli, 32 anni, entrambi pregiudicati. L'agguato maturò nell'ambito di contrasti tra gruppi malavitosi rivali.

Anche il fratello più grande di Cosimo Damiamo Carbone, Antonio, di 70 anni, fu ucciso il 27 maggio del 2014 con tre colpi di fucile calibro 12 nel centro di Trinitapoli mentre era a bordo della sua auto. Quello di oggi è il secondo omicidio compiuto a Trinitapoli dall'inizio dell'anno: il primo era avvenuto il 20 gennaio quando fu ucciso il pregiudicato Pietro De Rosa.