Caos Libia, dossier dell'intelligence: 6mila profughi pronti a partire per l'Italia
Gli 007 sottolineano poi come la guerra civile possa scatenare una nuova offensiva dei gruppi legati all'Isis. Intanto Parigi finisce sotto accusa: "Militari francesi tra le truppe di Haftar"
Almeno seimila profughi pronti a imbarcarsi verso l'Italia per sfuggire all'inferno libico, dove infuriano i combattimenti per la conquista di Tripoli: sono i numeri contenuti in un dossier riservato consegnato dall'intelligence al premier Giuseppe Conte. Gli 007, inoltre, sottolineano come la guerra civile possa scatenare una nuova offensiva dei gruppi legati all'Isis.
I trafficanti stanno reperendo barche e gommoni - Dal report dell'intelligence, riporta
Il Corriere della Sera, emerge che "i trafficanti di uomini stanno cercando di organizzarsi nel reperimento di barche e gommoni", in modo da prepararsi al trasporto dei profughi in fuga. Grande incognita risulta essere la capacità della Guardia costiera libica di tenere sotto controllo quel tratto di mare, mentre è certo che ora Tripoli non possa essere considerato porto sicuro.
L'Isis pronto a sfruttare la situazione - Gli 007 evidenziano anche "la presenza tuttora massiccia di gruppi presenti nel Paese e direttamente collegati all'Isis, determinati a sfruttare la situazione di caos, pronti a trasformare la Libia nella nuova Siria".
Parigi sotto accusa: "Militari francesi tra le truppe di Haftar" - E, mentre la tensione resta altissima, un mercenario egiziano ha confermato che la Francia sta aiutando Haftar nel suo tentativo di espugnare Tripoli, con propri specialisti dispiegati sul suolo libico. Tale segnalazione trova supporto in alcune fonti informate libiche, che hanno confermato l'effettiva presenza di "esperti militari" francesi a Garian. Segnalazioni analoghe erano state fatte lunedì dal sito Libya Observer e dalla tv Libya Al-Ahrar. Garian è la città presa dal generale Khalifa Haftar circa cento chilometri a sud di Tripoli e da dove il suo Esercito nazionale avrebbe sparato razzi di tipo Grad.
Oms: 130 morti e 561 feriti negli scontri - Intanto è salito a 130, tra cui 35 bambini, il numero dei morti negli scontri in Libia, i feriti sono 561. Lo riferisce l'Organizzazione mondiale della Sanità nel Paese nordafricano. E' salito invece a circa 16mila il numero degli sfollati dall'inizio degli scontri armati a Tripoli e dintorni. Lo scrive l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha) in un "aggiornamento sulla situazione nei dintorni della capitale, precisando che oltre 2mila sono le persone che hanno lasciato le proprie case solo nelle ultime 24 ore.
Al Sisi conferma il suo sostegno a Haftar - Intanto il presidente egiziano, Abdel Fattah Al Sisi, ha ribadito il suo sostegno "agli sforzi della lotta contro il terrorismo e le milizie estremiste in Libia" durante un incontro a Il Cairo con il generale Khalifa Haftar.
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