"L'obbligo di sottostare a controlli inutili è una misura unicamente vessatoria". Lo scrive Antonello Giannelli, presidente dell'associazione nazionale presidi, in una lettera indirizzata ai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. L'Anp si scaglia contro il testo del decreto concretezza e in particolare contro l'adozione delle impronte digitali sul posto di lavoro per tutto il personale pubblico, inclusi i dirigenti, ma con "l'esclusione dei docenti".
"Quali miglioramenti vi attendete - scrive Giannelli nel suo documento - se quella disposizione sarà convertita in legge? In cosa migliorerà la Pubblica amministrazione? Sarà forse più vicina alle esigenze dei cittadini, con dirigenti sviliti da forme di controllo superflue e irrilevanti? Vi chiedo pertanto di compiere un vero gesto politico: fate emendare il testo in discussione al Senato, eliminando quella misura inutilmente vessatoria nei confronti dei dirigenti pubblici, fedeli servitori dello Stato".
Il ministro Bongiorno: critiche fuorvianti - "Le critiche all'introduzione dei controlli biometrici ai dirigenti scolastici non solo si basano su una erronea lettura della norma, ma sono anche fuorvianti: non tengono conto del fatto che ancora non è stato emanato il decreto sulle modalità attuative. Lo afferma in una nota il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, aggiungendo: "Ribadisco che i controlli biometrici non sono una misura punitiva; sono stati gli stessi dipendenti pubblici, quelli che svolgono il proprio lavoro con scrupolo e attenzione, a chiedermene l'introduzione. Per quanto concerne poi l'applicazione dei sistemi di controllo al personale dirigenziale, è finalizzata non a rilevare il rispetto dell'orario di lavoro ma a rendere piu' trasparente la loro presenza in servizio".