Libia, Conte: "Emergenza umanitaria, rischio di ricadute sui migranti"
"Siamo tra i pochi Paesi che possono credibilmente interloquire con tutti i principali attori della scena libica". L'Ue chiede lo stop di tutte le operazioni militari e Salvini attacca Parigi su Haftar: "Fermare le armi"
Mentre in Libia gli scontri tra i sostenitori di Haftar e di Sarraj non si fermano, il premier Giuseppe Conte sottolinea che esiste un "concreto rischio di crisi umanitaria che va scongiurato rapidamente". E avverte: "La situazione d'emergenza, con conseguenze su flussi migratori e terrorismo, impongono rapidità d'azione". Intanto l'Onu riferisce che i combattimenti nelle ultime 24 ore sono stati "i più pesanti dallo scoppio delle ostilità".
"Non c'è giustificazione a derive militari" - "Non vi sono interessi economici o geopolitici che possano giustificare derive militari ed in ultima analisi il rischio di una guerra civile. La violenza genera violenza, genera ferite che difficilmente si rimarginano e non serve in ultima analisi né gli interessi della popolazione, né quelli della comunità internazionale", afferma Conte nell'audizione alla Camera sulla crisi nel Paese africano. "Non ci possono essere ambiguità e mistificazioni, a maggior ragione in un momento così critico".
Salvini attacca Parigi: "Fermare le armi in Libia" - Sulla vicenda l'Unione europea ha trovato una posizione comune superando l'opposizione della Francia: il documento passato a Bruxelles chiede lo stop di tutte le operazioni militari sfumando il riferimento diretto ad Haftar, di cui Parigi è grande sponsor. Una linea, quella dei francesi, che ha provocato la dura reazione di Matteo Salvini: "Se giocano alla guerra, non starò a guardare". Il testo iniziale della dichiarazione chiedeva al generale di fermarsi con il riferimento diretto della condanna al generale. Parigi però ha fatto muro e il testo è passato con alcuni emendamenti di Italia e Svezia sostenuti anche da Germania, Gran Bretagna e Olanda.
E l'Ue chiede lo stop di tutte le operazioni militari - Il testo finale dell'Ue dice che l'attacco di Haftar "mette in pericolo i civili e blocca il processo politico" ma contemporaneamente chiede alle parti di "fermare subito le operazioni militari". Non si nomina più Haftar ma solo il suo esercito, l'Lna.
"Quadro estremamente fragile e fluido" - Conte parla di "un quadro di situazione estremamente fragile e fluido" registrando "al momento un certo equilibrio nei rapporti di forza ed alterne vicende sul piano militare, in un quadro tuttavia di crescente intensità e violenza, con l'utilizzo di raid aerei e l'afflusso su entrambi i lati di armamento pesante. La stessa Missione Onu (UNSMIL) ha rilevato con allarme un probabile aggravamento della crisi nelle prossime ore-giorni, in corrispondenza con l'atteso massimo sforzo di Haftar per entrare a Tripoli", spiega Conte.
"Lavoriamo fino all'ultimo per transizione" - "Monitoriamo naturalmente di ora in ora le condizioni di sicurezza nel Paese, ma finché queste ultime ce lo consentiranno intendiamo rimanere al fianco del popolo libico e continuare a lavorare in prima linea per assicurare una transizione sostenibile, forti anche del nostro approccio inclusivo e improntato al profondo rispetto della popolazione libica e del senso di responsabilità".
"Siamo tra i pochi in grado di interloquire" - "Oggettivamente siamo tra i pochi Paesi che possiamo credibilmente interloquire con tutti i principali attori della scena libica", ricorda il premier.
"L'ambasciata a Tripoli e militari operativi" - "Al momento la nostra ambasciata a Tripoli resta operativa e a pieno regime. Anche il personale militare italiano presente in Libia non è stato evacuato. I nostri interessi sul terreno - sottolinea Conte - sono parimenti tutelati. Monitoriamo naturalmente di ora in ora le condizioni di sicurezza nel Paese".
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