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Fuorisalone, il "giardino circolare" di Ratti invade l'Orto Botanico di Brera

L'installazione, realizzata con il micelio, è completamente riciclabile: terminata la mostra gli archi saranno smantellati e restituiti alla terra

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Applicare il modello dell'economia circolare all'architettura per creare opere davvero sostenibili. L'ultima sfida di Carlo Ratti va in scena all'Orto Botanico di Brera in occasione del Fuorisalone. E' un lungo susseguirsi di archi, ispirato ai giardini del Medioevo, che è stato realizzato con il micelio, un incrocio di fibre estratto dai funghi. La struttura, tra le più grandi mai costruite con questo tipo di materiale organico, al termine della mostra sarà smantellata e riutilizzata in qualità di fertilizzante.

L'installazione si ispira al simbolismo dei giardini recintati del Medioevo e usa un materiale da costruzione inaspettato: il micelio, la radice fibrosa dei funghi. "E’ stato proprio l'Orto Botanico di Brera a darci l'ispirazione per questo progetto - ha spiegato a Tgcom24 Carlo Ratti -. Gli orti sono da sempre una chiave dell'economia circolare. Qui abbiamo trovato inaspettatamente tantissimi funghi e questo ci ha portato all’idea di creare per la prima volta una struttura così grande con il micelio”.

Il percorso all'interno dell'Orto botanico è anche l'occasione per raccontare le innovazioni di Eni nel campo dell'economia circolare, attraverso scenari concreti per superare l'attuale sistema economico lineare basato sull'accumulo di rifiuti ed emissioni. "Noi ci facciamo promotori di un nuovo modello di sviluppo - ha sottolineato Monica Spada, Responsabile dei progetti a lungo termine di Eni - che punti alla minimizzazione degli sprechi, ad un uso ottimizzato delle risorse e soprattutto alla valorizzazione di tutto ciò che oggi è uno scarto per dargli nuova energia”.

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