Stupro, Cassazione: l'aspetto fisico di chi denuncia è irrilevante
Per gli ermellini i giudici di merito si sarebbero basati su una "incondizionata accettazione" della versione dei fatti dei due sudamericani assolti ad Ancona
L'aspetto fisico di una donna che si dichiara vittima di stupro è del tutto "irrilevante" ed è un "elemento non decisivo" per valutare la credibilità della denuncia. Lo scrive la Cassazione nelle motivazioni dell'annullamento con rinvio delle assoluzioni di due sudamericani accusati di aver violentato una peruviana a Senigallia nel 2013. I due erano stati assolti dalla Corte di Appello, che non aveva ritenuto credibile la ragazza per la sua "mascolinità".
La Cassazione ha così accolto il ricorso del Procuratore della Corte d'Appello di Ancona e della ragazza peruviana, ritenendo fondati i loro reclami. Secondo gli ermellini, i giudici di merito si sarebbero basati su una "incondizionata accettazione" della narrazione dei fatti proposta dalla difesa degli imputati, mentre non è stato fatto alcun "serio raffronto critico" con il verdetto di condanna emesso in primo grado.
Secondo la Cassazione, inoltre, senza il necessario "supporto probatorio" le dichiarazioni dei due imputati sul consenso al rapporto sessuale sono state prese per buone nonostante la brutalità del rapporto, in seguito al quale la ragazza si è dovuta sottoporre a intervento chirurgico e trasfusione.
La vicenda sarà ora riesaminata nell'appello bis dai magistrati di Perugia.
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