Il procuratore aggiunto di Milano, Eugenio Fusco, e il pm, Maura Ripamonti, hanno chiesto due condanne all'ergastolo per Raffaele Rullo e la madre Antonietta Biancaniello. Sono accusati di aver ucciso l'ex calciatore Andrea La Rosa, scomparso il 14 novembre 2017 e ritrovato morto un mese dopo in un fusto di benzina nel bagagliaio dell'auto della donna a Milano. I due sono anche imputati per il tentato omicidio della moglie dello stesso Rullo.
Rullo, ha spiegato Fusco nella sua requisitoria, "aveva una famiglia e due figli, ma si era creato una 'second life' sui social e non solo, anche fatta di belle ragazze e tante spese". Così era entrato "in un giro più grande di lui" anche di truffe sulle assicurazioni, ma era pure "il classico figlio a cui la madre consente qualsiasi cosa" e a lei, dunque, è toccato "il compito di assumersi ogni responsabilità".
Il procuratore aggiunto ha quindi chiesto di non concedere alcuna attenuante ai due per "delitti tanto atroci". Sia nell'omicidio di La Rosa che nel tentato omicidio della moglie di Rullo, Valentina Angotti, ha ricostruito il pm, "è Rullo che organizza tutto, mentre la madre fa la manovalanza, si può ipotizzare che sia stata lei anche a fare il taglio alla gola di La Rosa". E sarebbe stata sempre lei, secondo l'accusa, a tagliare le vene alla Angotti, simulando un suicidio.
"Abbiamo una persona che e' la mente - ha insistito il pm - l'organizzatore, e l'altra, la madre, che lo segue in tutte le sue follie e per il figlio è disposta a fare qualsiasi cosa. I due avevano già fatto un accordo: se qualcosa fosse andato male, lei si sarebbe presa la colpa di tutto". Fusco ha poi sottolineato come per Rullo fosse indispensabile "acquisire denaro" in ogni modo, e La Rosa gli aveva prestato già circa 38mila euro.
Dopo la richiesta dell'accusa, la Biancaniello si è messa a piangere e ha battuto i pugni sul banco degli imputati, mentre Rullo è rimasto impassibile.