Sergio Zanotti, l'imprenditore liberato venerdì dopo tre anni di sequestro in Siria, è stato tenuto in ostaggio dai miliziani di Al Qaeda. La conferma arriva dagli inquirenti che lo hanno ascoltato per circa tre ore. L'uomo ha spiegato che in questi tre anni "ha cambiato circa 10 prigioni", ma di "essere stato trattato abbastanza bene". Le prigioni si trovavano tutte nella zona di Aleppo.
"Ero senza lavoro, sono andato in Turchia per comprare dinari antichi" - Ai pm Zanotti ha raccontato come è iniziata la sua disavventura. "Ero senza lavoro, ho deciso di andare in Turchia, nella zona di Hatay a pochi chilometri dalla Siria, per cercare di acquistare dinari da rivendere in Europa dove nel mercato della numismatica hanno un valore. Sono stato però venduto dal mio tassista abusivo a dei miliziani che mi hanno narcotizzato: il 14 aprile del 2016 mi sono risvegliato in una casupola nella zona di Aleppo", ha spiegato infatti l'imprenditore bresciano.
"In catene solo per girare i video" - Quanto al suo stato durante la prigionia, Zanotti ha detto di essere stato trattato abbastanza bene e ha raccontato di non essere stato tenuto in catene: "Me le hanno messe solo per girare i video, poi postati su internet, come una sorta di messa in scena. In una giornata ho girato diversi video con cambi di abito e cambi di scenario".
"Sembro invecchiato di 15 anni" - L'uomo è apparso emotivamente provato, tanto che, nel corso dell'audizione di fronte ai pm, è stato necessario interrompere in alcuni momenti l'atto istruttorio. "Ieri mi sono visto per la prima volta allo specchio dopo tre anni - ha detto Zanotti - e ho fatto fatica a riconoscermi: sembro invecchiato di 15 anni".