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Banche, nessun accordo sui rimborsi ai truffati | Di Maio: "Risarcimenti diretti" | La Lega: "Basta bloccare il Paese"

Via libera al dl crescita "salvo intese". Sui rimborsi vince la linea 5s: bocciate le richieste del ministro Tria che voleva la norma nel decreto

lapresse

Il Consiglio dei ministri ha approvato il dl crescita, con la formula "salvo intese". Il decreto non include però le misure per i rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche. A bloccare l'accordo è stato il Movimento 5 Stelle che ha chiesto un risarcimento diretto senza arbitrati e ha bocciato la linea del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che invece voleva la norma nel decreto. Lunedì il premier Conte incontrerà i risparmiatori.

A mediare sarà ancora una volta il premier che lunedì convocherà Palazzo Chigi le associazioni dei risparmiatori per concordare la norma che dovrebbe essere varata in un nuovo Cdm martedì 9. Solo dopo si valuterà con precisione come procedere. "E' un passaggio che riteniamo importante per confrontarci con le persone direttamente coinvolte e dal quale auspichiamo di trarre il decisivo contributo che ci consentirà di definire i passaggi tecnici conclusivi al fine di pervenire alla migliore soluzione utile a rimborsare tutti i risparmiatori coinvolti", ha spiegato Conte.

Per il vicepremier Luigi Di Maio "la settimana prossima sarà quella decisiva: poi dovremo prendere una decisione perché la pazienza è finita". Di Maio ha quindi ribadito le richieste del Movimento: "Noi vogliamo che i risparmiatori ricevano risarcimenti diretti senza nessun arbitrato o contenzioso".

Fraccaro: "Decreto va affinato " - La riunione fiume, di oltre tre ore, porta all'approvazione del decreto sulla crescita. Ma anche su questo testo c'è ancora da lavorare e infatti passa 'salvo intese': il dl rischia di ingrossarsi fino a contenere oltre 50 articoli, ma fonti governative dicono che così rischia di non passare il vaglio del Colle e quindi servirà un supplemento di esame. Il decreto "è molto corposo, molto tecnico e deve essere affinato", commenta il ministro Riccardo Fraccaro.

C'è la norma Alitalia - Dentro c'è la norma su Alitalia voluta dal ministero guidato da Di Maio per convertire il prestito ponte di Alitalia in equity e consentire eventualmente allo Stato di entrare nella newco. E potrebbe esserci anche una norma sull'Ilva. Il premier annuncia che è in dirittura d'arrivo anche il decreto sblocca cantieri approvato salvo intese in Cdm due settimane fa: dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta ufficiale in due o tre giorni. Ma in serata il testo non risulta giunto al Quirinale.

Nel decreto spuntano anche norme in materia di banche popolari. Tra le novità ci sono una nuova disciplina per la vendita di beni tramite piattaforme digitali e fatturazione elettronica e un piano grandi investimenti nelle zone economiche speciali e nelle aree di crisi complessa, con particolare riferimento a Veneto e Campania.

Lega: "Troppi no, basta bloccare il Paese" - "Troppi no e troppa lentezza. Serve un cambio di passo. La Lega vuole più concretezza. Ci aspettiamo risposte serie e reali per i risparmiatori ma basta bloccare il Paese con i no". E' la linea della Lega al termine del Cdm. "Devono partire cantieri, opere, flat tax, bisogna togliere la burocrazia inutile, riformare il codice degli appalti, fare la riforma della giustizia per avere tempi certi. Alle parole ora devono seguire i fatti".

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