Nel reparto ortopedico dell'ospedale San Paolo di Bari mancano letti elettrici, così è "pratica comune" - affermano dalla direzione ospedaliera - usare strumenti rudimentali "fino a quando non arriveranno le nuove strumentazioni". Mai però la figlia di una paziente avrebbe potuto immaginare che per far stare seduta la madre di 94 anni, ricoverata per la rottura di un femore, avrebbero usato una sedia rovesciata con un cuscino. La donna ha subito denunciato il fatto via Facebook e ha riscosso così tanto clamore che l'Asl ha aperto un'indagine interna.
"La prima volta che ho visto sistemare mia madre su questo originale supporto sono rimasta sbalordita e ho pensato a una soluzione d'emergenza: la seconda volta mi sono preoccupata per la sua sicurezza, ma quando ho visto che anche alla sua vicina di letto veniva riservato lo stesso trattamento, non ho trattenuto lo sconcerto", ha affermato la donna che ha postato una foto sul social network.
Di certo non si aspettava di non trovare i requisiti minimi tecnologici nel reparto di un rinomato ospedale pugliese. "Si tratta di una pratica comune, seppure arcaica - si difende la direzione medica del nosocomio - che sarà comunque superata con l'arrivo dei letti elettrici già previsti dal Piano di investimento aziendale".
Come scrive La Repubblica di Bari, il direttore generale della Asl Antonio Sanguedolce ha avviato un'indagine interna e ha ottenuto dal reparto una relazione dettagliata. "Si tratta di una pratica di uso comune, seppur arcaica, perché efficace - spiegano dall'ospedale - al fine di permettere una precoce mobilizzazione, avviare una ripresa funzionale del paziente ed evitare complicanze da protratto allettamento (come piaghe da decubito, polmoniti e tromboembolia), che possono avere esiti nefasti".