Nella sua lunga discesa dalle montagne bergamasche, un cervo di 200 chili ha trovato la morte in un parco pubblico di Cavenago di Brianza (Monza). L'animale nella mattina di sabato 30 marzo era stato prima avvistato all'interno del giardino di una scuola elementare, poi nell'area cani di un parco pubblico cittadino. Qui sono scattate tutte le misure per la cattura, come testimoniano le numerose immagini e i video diffusi sui social network. Ma la storia del cervo in fuga non ha avuto un lieto fine: è morto di crepacuore mentre veniva trasportato all'Oasi Wwf di Vanzago (Milano). E sul web si è scatenata la polemica: intervento maldestro?
Il tragico epilogo Ai presenti è sembrata una scena da film western con l'animale, a un certo punto, circondato da agenti di polizia provinciale e del corpo della protezione civile Brianza est e un veterinario Asl; poi braccato, preso al laccio e infine sedato per essere portato via. L'intervento è durato un'ora. Ma la paura per il cervo deve essere stata tanta, così il suo cuore non ha retto.
Le accuse e la difesa La vicenda ha scatenato polemiche sul web. Ma gli intervenuti all'operazione di cattura sui media locali si difendono. "Non è il primo episodio del genere - ha fatto scudo alle critiche, dal profilo Facebook ufficiale del suo ente, il presidente della provincia Roberto Invernizzi - ma i nostri uomini sono preparati a far sì che questi particolari incontri si risolvano senza incidenti per l'animale e per la cittadinanza".
"Abbiamo seguito tutte le operazioni da protocollo, anche nella scelta del dosaggio dell'anestetico - conferma il comandante del nucleo di polizia provinciale Flavio Zanardo a Il Giornale di Vimercate. - Con tutta probabilità il cervo è morto per lo stress accumulato nel suo peregrinare in città. Ci dispiace molto, ma l'obiettivo primario era salvaguardare la tutela pubblica".