L'Italia è pronta per gli investimenti socialmente responsabili: i criteri di sostenibilità, responsabilità sociale e inclusività potrebbero diventare presto decisivi per il risparmiatore nella scelta della banca o della Sgr, ma anche un fattore competitivo determinante per l'industria. È la fotografia che emerge da una ricerca di Finerper per Assogestioni, presentata al Salone del Risparmio, l'evento dedicato al risparmio gestito che si tiene fino al 4 aprile al Mi.Co. di Milano.
Dal report, presentato nel corso della conferenza "L'Italia è pronta per la sostenibilità? Investimenti Esg, un cammino lungo 20 anni', che Assogestioni ha realizzato in collaborazione con Banca Generali, risulta inoltre come i Millennial (nati tra il 1980-2000) rappresentino il target più sensibile a questi temi. I più propensi ad investire sono invece i baby boomer (nati tra il 1946-64).
L'importanza dell'informazione sugli Esg - Secondo l'indagine, condotta su un campione di 1.700 persone (investitori finali, professionisti, fund selector e gestori), il tema dell'informazione sugli Esg risulta essere centrale, perché la principale barriera alla sottoscrizione di prodotti Esg è la mancanza di chiarezza.
La metà circa degli investitori medi ("mass market") li confonde infatti con investimenti 'no profit' che non considerano profitti e rendimenti per l'investitore. Viceversa, la metà degli investitori con patrimoni più elevati (private e High net worth individual) descrive correttamente gli Esg come investimenti che creano valore attraverso una strategia che integra, nella valutazione delle società in cui si investe, anche l'analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di buon governo.