Un neonato è morto a seguito di una circoncisione fatta in una casa. E' avvenuto a Genova: sulla vicenda indaga la squadra mobile. La madre e la nonna del piccolo, entrambe nigeriane, sono state arrestate. Con loro anche il "santone" che avrebbe effettuato l'intervento. Sono state le stesse donne a chiamare il 118. Una volta arrivati i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del neonato e chiamare la polizia.
Il piccolo aveva poche settimane di vita, la madre è una venticinquenne. Il padre è invece lontano dall'Italia. Secondo gli investigatori a praticare la circoncisione potrebbe essere stata una terza persona chiamata dalle due donne. Le indagini del caso sono coordinate dal sostituto procuratore Daniela Pischetola che potrebbe ipotizzare l'omicidio preterintenzionale.
Gli uomini della Squadra mobile stanno controllando i cellulari della madre e della nonna del neonato morto per risalire ai contatti avuti negli ultimi giorni. Il "santone", che avrebbe praticato la circoncisione, è stato bloccato a Ventimiglia. Secondo la polizia, l'uomo, di 34 anni, di origini nigeriane, stava scappando verso la Francia dopo essere stato chiamato nella notte dalla madre e dalla nonna del piccolo perché il bimbo stava male. Gli investigatori della squadra mobile lo hanno rintracciato nei pressi del confine tramite il cellulare. Gli inquirenti sono risaliti a lui grazie ai contatti sul telefono della mamma e della nonna del piccolo.
Il nigeriano è accusato, oltre che di omicidio preterintenzionale, anche di esercizio abusivo della professione medica, perché praticava abitualmente la circoncisione tra i bimbi della comunità nigeriana genovese. .
Il ministro Grillo: "Urgente trovare soluzioni" - Il tema della circoncisione "è complesso, ma è urgente trovare soluzioni". Lo scrive il ministro della Salute Giulia Grillo. "Dopo il caso di qualche giorno fa, un altro bimbo è morto per una circoncisione fatta in casa - scrive la Grillo su Twitter -. Bisogna confrontarsi con le autorità religiose ma l'assoluta priorità è individuare un protocollo per la sicurezza dei bambini".