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Brunei, in vigore la pena di morte con lapidazione per sesso gay

Introdotta anche la fustigazione per chi è sorpreso a bere alcool o l'amputazione degli arti in caso di furto

ansa

E' entrata in vigore nel Brunei la legge che prevede la lapidazione per il sesso omosessuale. La decisione ha causato le critiche della comunità internazionale e l'appello a boicottare gli hotel di lusso del sultanato da parte di molte celebrità. Secondo la legge, l'incriminazione avverrà in caso di confessione o se l'atto sessuale sarà testimoniato da 4 persone. L'omosessualità è già illegale nel Brunei ed è punibile con il carcere fino a 10 anni.

L'ultima esecuzione in Brunei risale al 1957, ma dal 3 aprile adulteri e omosessuali potranno essere giustiziati tramite lapidazione, secondo le nuove norme. Inoltre, altre pene disumane saranno applicabili in base al nuovo codice, come la fustigazione per chi è sorpreso a bere alcool o l'amputazione degli arti in caso di furto.

Come fa presente l'associazione Nessuno Tocchi Caino, anche se le esecuzioni per omosessualità e adulterio sono state relativamente poche negli ultimi anni, la sola esistenza di questo tipo di norme pone il Brunei in violazione degli standard internazionali e rinforza lo stigma, la discriminazione e la violenza contro tutti coloro che sono ritenuti omosessuali e contro le donne.

La criminalizzazione per atti sessuali tra persone dello stesso sesso è portata alle estreme conseguenze della pena capitale in almeno 12 Paesi membri dell'Onu, tutti a maggioranza musulmana, dove è prevista dalla legge ordinaria o applicata in base alla legge della sharia, che in alcuni casi funge da codice penale: Afghanistan, Arabia Saudita, Brunei Darussalam, Iran, Iraq, Mauritania, Nigeria, Pakistan, Qatar, Somalia, Sudan e Yemen. Negli Emirati Arabi Uniti, avvocati e altri esperti non concordano sul fatto se la legge federale preveda la pena di morte per il sesso consensuale tra omosessuali o solo per stupro.

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