Il procuratore della Repubblica di Prato ha presentato al gip la richiesta di incidente probatorio per il ragazzo presunta vittima dei reati di atti sessuali con minore e violenza sessuale per induzione da parte della 31enne arrestata il 27 marzo a Prato. Sotto inchiesta è finito anche il marito della donna, accusato di alterazione di stato per la falsa dichiarazione di paternità del bimbo, nato nel 2018, che la moglie ha avuto dal giovane.
La donna è stata interrogata dal gip e, come riportato dai legali, ha risposto alle domande "chiarendo la propria versione dei fatti non modificandola". La 31enne ha però sottolineato che i rapporti sessuali sono iniziati quando il giovane aveva già compiuto 14 anni.
L'indagine era stata avviata l'8 marzo dopo la denuncia presentata dai genitori del ragazzo, oggi 15enne, ai quali il figlio, che era apparso strano e depresso, aveva raccontato della relazione con la donna e di essere il padre del neonato che la sua insegnante di ripetizioni aveva partorito pochi mesi prima. Paternità poi confermata dall'esito del test del Dna sul piccolo.
Secondo l'accusa, la donna, che ha più del doppio degli anni del suo ex allievo, è sposata e aveva già un altro figlio, avrebbe avuto i primi rapporti sessuali con il minorenne quando questo non aveva ancora compiuto 14 anni. L'indagata, nei giorni scorsi, aveva reso dichiarazioni spontanee davanti al procuratore Giuseppe Nicolosi e ai due sostituti Gestri e Boscagli, ammettendo, come rilevato nell'ordinanza della misura cautelare, di aver avuto la relazione col ragazzo, ma assicurando che i primi rapporti sessuali erano stati consumati dopo che lui aveva compiuto 14 anni.