Harry Potter dato alle fiamme. Un libro bruciato, come preconizzato dalla penna di Ray Bradbury, in Fahrenheit 451. Ma non si tratta di fantascienza. E' successo davvero. In una localita' nel nord della Polonia, la cittadinadi Koszalin, alcuni preti cattolici, durante le funzioni religiose della domenica, hanno dato fuoco oggetti additati come blasfemi, fra cui appunto i volumi della saga di successo planetario ideata dalla scrittrice britannica J.K. Rowling. Nel 'falò' finiscono anche un ombrellino di "Hello Kitty", figurine con immagini sacre per il credo Hindu e una maschera africana.
L'episodio è rimbalzato su vari siti di informazione locali e internazionali, dopo che immagini dell'iniziativa sono state fatte circolare attraverso i social. In particolare è il gruppo che risponde al nome di "Fondazione degli SMS dal Paradiso" ad averle diffuse via Facebook. Si tratta di un gruppo cristiano che utilizza catene via SMS per diffondere il suo messaggio e in questo caso i post in questione sono accompagnati da citazioni tratte dalla Bibbia e che rimandano alla condanna della magia e delle sue pratiche.
Nelle fotografie pubblicate si vedono sacerdoti trasportare scatole piene di volumi, dall'interno di una chiesa alla presenza di fedeli fino ad una sorta di braciere ricavato da un fosso nel prato. Accanto al cumulo di libri anche dei bambini, che appaiono assistere il sacerdote in quella che sembra una cerimonia. L'episodio ha luogo in un momento difficile per la Chiesa Cattolica polacca, dopo le rivelazioni circa i casi di pedofilia nell'ambito del clero nel Paese. Soltanto il mese scorso l'episcopato polacco ha ammesso per la prima volta che sono quasi 400 i suoi sacerdoti ad aver abusato di minori nell'arco degli ultimi tre decenni, questo dopo che a febbraio una fondazione aveva pubblicato un controverso rapporto a riguardo.
Le reazioni in Rete sono state durissime."Vorrei pensare che si tratti di uno scherzo.... ma sul serio? C'è gente che brucia libri di letteratura fantasy nel 21esimo secolo in qualche malato rituale". E ancora: "E' difficile per me credere che siamo così arretrati!".