Era il 7 aprile 1949 quando il primo numero di Topolino nel celebre formato "libretto" veniva pubblicato in edicola. Adesso il magazine a fumetti più famoso d’Italia festeggia i suoi primi 70 anni e il 3 aprile prossimo uscirà con un numero celebrativo - con una cover disegnata dal maestro Giorgio Cavazzano che rivisita in chiave moderna la celeberrima copertina rossa del 1949 in cui Topolino veste i panni di suonatore di banda dalle insolite braghette azzurre - e con un volume che ripercorre la storia unica del magazine. Da quel 1949, Topolino, edito da Panini Comics, è rimasto invariato nel suo formato, ma ha saputo evolversi e adeguarsi alla società che cambia, accompagnando generazioni di italiani dai primi passi nella lettura a momenti piacevoli di svago, intrattenimento, ma anche di conoscenza e apprendimento.
Nel numero del 3 aprile, poi, spazio a storie a fumetti che ripercorrono la tradizione del fumetto disneyano – dall’epopea nel Klondike all’ironia di Silvia Ziche passando per Paperinik e le sue imprese da supereroe – e raccoglie i contributi di alcune personalità del mondo del giornalismo e della cultura, che ricordano il proprio rapporto con il settimanale Disney.
Le celebrazioni continuano anche con il numero successivo di Topolino, in edicola mercoledì 10 aprile: abbinata a una parte di tiratura del settimanale e a un prezzo speciale di lancio, ci sarà la prima delle trenta targhe metalliche da collezione, che riproducono alcune delle più belle copertine del settimanale. Si inizia proprio con l’iconica cover dell’aprile 1949: ogni targa sarà accompagnata da un fascicolo che fornirà interessanti informazioni sulla pubblicazione, aneddoti, curiosità e tavole particolarmente significative di quel numero.
"Topolino 70 anni di copertine" è invece il prezioso volume, per collezionisti, che raccoglie le 150 cover che hanno fatto la storia e che sarà disponibile da aprile nelle fumetterie. Un percorso ad immagini, che permette di scoprire le evoluzioni degli stili e del mood che ha vissuto il fumetto Disney e che è anche un viaggio nell’evoluzione dell’editoria italiana. Ripercorrere la storia delle copertine di Topolino significa anche vedere all’opera tutti i grandi artisti che l’hanno reso prezioso, molti dei quali di valore e fama assoluti.
"Topolino - dice il direttore Alex Bertani – nel corso della sua lunga storia ha avuto la capacità di evolversi, di trasformarsi da strumento di evasione a vero e proprio “classico” del nostro tempo: una di quelle presenze forti, che possono permettersi il lusso di prescindere dai tempi e dalle mode contingenti, talmente radicato in tutti noi da ritagliarsi un suo preciso spazio nel nostro quotidiano. Topolino ha accompagnato generazioni di lettori alla scoperta della realtà del mondo adulto: un grande strumento di divertimento e formazione, che, nonostante gli anni che passano, ritengo sia ancora oggi capace di emozionare e trasmettere la magia di personaggi che sono nella memoria e nelle emozioni di tutti noi".
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Le origini del formato "libretto" - Nell’aprile 1949 "Topolino giornale" si trasforma in "Topolino libretto": l’editore dell’epoca, Mondadori, per ottimizzare i costi di stampa, decise di adeguarlo al formato del famoso Readers’ Digest. Da allora fino ad oggi il libretto è il formato di Topolino che tutti amano e ricordano. Dapprima mensile, visto l’eclatante successo di pubblico si trasforma in poco tempo in quindicinale e, dal 5 giugno 1960, con il n. 236, inaugura la sua stagione di settimanale, mentre il famoso dorso giallo è un’introduzione del 1967.
I fumetti made in Italy e i grandi autori - La periodicità settimanale impone alla redazione di aumentare il numero di storie a fumetti da pubblicare: quelle prodotte negli Stati Uniti risultano ben presto non sufficienti a coprire le quattro uscite mensili. Viene dato un forte impulso alla creazione di storie originali made in Italy e anche all’ideazione di nuovi personaggi che catturino la simpatia del pubblico: nasce così la scuola del fumetto Disney italiana, con sede a Milano, che, già alla metà degli anni Sessanta, produrrà almeno il 60% delle storie pubblicate da Topolino, fino ad arrivare al 75% negli anni Ottanta e alla quasi totalità della produzione made in Italy odierna. Non solo: la qualità delle storie - scritte e disegnate da autori del calibro di Guido Martina, Romano Scarpa, Luciano Bottaro, Giovan Battista Carpi, Giorgio Cavazzano, solo per citarne alcuni - è tale, che vengono ben presto esportate nel mondo.
Dal 1988 Topolino passa a The Walt Disney Company Italia e nasce l’Accademia Disney: una vera e propria scuola di fumetto, che forgia i migliori autori contemporanei. Sono il frutto della scuola italiana anche personaggi tanto amati come Brigitta, la spasimante di Zio Paperone, Trudy, la fidanzata di Gambadilegno, il giustiziere mascherato Paperinik e il suo contraltare femminile Paperinika; la versione infantile e alternativa di Paperino, Paperino Paperotto; la deliziosa sovrana aliena Reginella e moltissimi altri. Dal n. 3019 del 2 ottobre 2013 Topolino passa in licenza a Panini Comics e si apre un nuovo capitolo della sua lunga avventura.
Il valore educational di Topolino - Topolino è sinonimo di divertimento e svago: nel tempo, Paperi e Topi hanno vissuto e vivono tuttora avventure ironiche e avvincenti, nelle quali i lettori riconoscono il proprio mondo. Grazie al fumetto, è però anche possibile approfondire, conoscere e comprendere temi di attualità, della letteratura, dell’arte e della scienza, raccontati da sceneggiatori e disegnatori di grande talento in tutte le epoche storiche attraversate da Topolino. Spesso queste storie sono introdotte da redazionali, che aiutano il lettore a capire e a conoscere l’episodio reale, il romanzo, l’artista di cui poi la storia narrerà le vicende, così da meglio comprendere vicende e situazioni raccontate poi in chiave ironica e umoristica.
Sono celeberrime le parodie letterarie pubblicate dal settimanale. Chi non ricorda L’Inferno di Topolino, di Guido Martina e Angelo Bioletto, comparsa in puntate dal 1949 al 1950 in cui Topolino nei panni di Dante ha fatto rivivere i gironi della Commedia in chiave Disney, aprendo il lunghissimo capitolo delle parodie disneyane, che da lì in avanti sarebbero comparse numerose? Numerosissimi sono stati gli artisti celebrati dal settimanale (come Piero della Francesca, Caravaggio, Salvador Dalì, Gauguin, Monet, Hokusai, Warhol e moltissimi altri), comparsi anche recentemente nei due cicli “La storia dell’arte di Topolino” di Roberto Gagnor, in cui gli eroi Disney hanno rivissuto alla loro maniera episodi salienti della vita dei grandi e immortali maestri. La scienza è poi nel DNA del settimanale fin dagli esordi, con storie dedicate ancora una volta a scienziati e grandi scoperte fino ad arrivare ai giorni nostri con il recente ciclo Topolino Comics&Science, ancora in corso di pubblicazione, a cura di Fausto Vitaliano e Francesco Artibani, che prova a spiegare ai più giovani elementi della fisica, della matematica e della chimica. Personalità del calibro di Piero Angela, il matematico Andrea Plazzi, o il fisico Carlo Rovelli hanno collaborato al progetto. Senza dimenticare, naturalmente, i grandi personaggi-scienziati che animano ogni settimana le storie del magazine, come Archimede, Pico De Paperis o i prof. Zapotec e Marlin, inventori della celebre macchina del tempo, attraverso la quale Topolino e Pippo vivono divertenti avventure a spasso nella storia.
E proprio la storia è un altro dei grandi filoni narrativi-educational del settimanale: dagli Egizi ai Greci, dai Romani al Medioevo, non c’è epoca storica che non sia stata attraversata e ripercorsa dalle peripezie degli eroi Disney. Infine, da anni ormai il settimanale è un ottimo mix di fumetto e attualità: la conoscenza del mondo, la passione per la scoperta e della realtà che ci circonda avviene anche grazie alle numerose rubriche e ai servizi di approfondimento sulle tematiche più varie. Senza dimenticare che dall’aprile 2018 è stato anche introdotto per la parte editoriale un font speciale, EasyReading, studiato appositamente per i ragazzi con disabilità legate alla lettura: in questo modo Topolino è davvero accessibile a tutti.
Topolino e lo spettacolo - Cinema, tv, personaggi dello spettacolo sono altri ingredienti importanti che hanno caratterizzato questi primi 70 anni di Topolino. Registi, attori, sceneggiatori, comici, nel tempo hanno collaborato alla stesura di storie a fumetti (tra gli altri, Renzo Arbore, Enzo Biagi, Mario Monicelli, Gigi Proietti) mentre, al pari delle parodie letterarie, le grandi parodie cinematografiche a fumetti – come, ad esempio, Casablanca o Topolino presenta La Strada, (entrambe con i disegni del maestro Giorgio Cavazzano) – sono altre pietre miliari del settimanale, impresse nella memoria dei lettori di ogni generazione.
Specie negli ultimi dieci anni sono poi numerose le personalità dello spettacolo “paperizzate” o “topolinizzate”: cantanti, attori, celebrità televisive, sportivi… La cover di Topolino è diventata un nuovo “must have” per molte celebrity nostrane, divertite anche nello scoprire non solo le loro nuove sembianze, ma anche il nuovo nome! Alcuni esempi? Vasco Rossi-Comandante Brasko, Jovanotti-Paperotti, Pippo Baudo-Pippo Bau, Fabio Fazio-PaperFab, Totti-Papertotti, Roberto Bolle-Bolleduck, Bebe Vio-Bebe Pio! Alcuni di loro hanno anche avuto l’onore di essere protagonisti di storie a fumetti, più o meno articolate, come il personaggio ormai ricorrente, giornalista esperto di spettacolo, Vincenzo Paperica alias Vincenzo Mollica, disegnato da Giorgio Cavazzano.
Topolino e lo sport - Lo sport, in tutte le sue declinazioni, è un tema ricorrente nelle storie a fumetti: già nel 1954, con Paperino al Tour (disegnata da Giuseppe Perego), troviamo un vigoroso Paperino che nel corso del Tour de France supera in salita tutti i campioni del momento, fra i quali si distinguono gli italiani Gino Bartali e Fausto Coppi. Oppure, nel 1960, la celebrazione delle Olimpiadi romane attraverso il libretto Paperino alle Olimpiadi. La competizione a Cinque Cerchi è celebrata con assiduità dal settimanale, così come il Mondiale di Calcio. Negli ultimi anni, numerosi sportivi hanno avuto l’onore di essere protagonisti sulle pagine del settimanale, rivisitati nei panni di paperi o topi: il caso più celebre è Totti-Papertotti (ideato nel 2008 da Marco Gervasio e Riccardo Secchi).
Topolino e i lettori - Topolino è anche sinonimo di community, di appartenenza a un mondo di valori ed emozioni che solo i personaggi Disney riescono a trasmettere. Per questo, la redazione ha nel corso degli anni individuato i migliori modi per consolidare questo senso di appartenenza al “mondo Topolino”. Un celebre esempio è il Topolino Club, con le sue norme di comportamento, i valori, i gradi di appartenenza: nel 1967 vantava addirittura 360mila soci. Anche i gadget seriali estivi, che specie negli anni Novanta divennero veri e propri “must have”, consolidarono il senso di community: dal Topobinocolo, allo zainetto Portatutto-Dappertutto, il Topowalkie (che generò il picco di vendite!) o la macchina fotografica: ogni gadget era poi accompagnato da una storia a fumetti a puntate che ne svelava gli usi e incoraggiava il completamento della serie per divertirsi poi con gli amici. Negli ultimi anni la figura del Toporeporter – giornalisti in erba ai quali viene chiesto di raccontare storie, episodi o collaborare essi stessi ai reportage della redazione – rende davvero stretto il legame dei lettori con il giornale, che chiede loro di contribuire in prima persona. Un rapporto consolidato anche nei percorsi con le scuole, compiuti con i Topolino Lab: laboratori creativi durante i quali i ragazzi, insieme a giornalisti e autori, imparano come nasce un fumetto e a crearne uno nuovo, avvicinandosi quindi ai valori positivi proposti dal magazine e dagli intramontabili Topi e Paperi.