I Paesi del Nord sono da sempre particolarmente sensibili al tema ambientale: non c’è quindi da stupirsi che il plogging, la disciplina che coniuga il jogging con la raccolta dei rifiuti, sia nato proprio in Svezia. Si sta ora diffondendo in tutto il mondo, con attività ed eventi di sensibilizzazione ai temi green: si corre lungo le strade cittadine o nei parchi e nei giardini e, mentre ci si allena, ci si ferma a raccogliere la bottiglia di plastica, la lattina o la cartaccia avvistata lungo il percorso. Naturalmente occorre partire muniti di un equipaggiamento minimo: una borsa adatta per raccogliere i rifiuti e un paio di guanti per proteggere le mani nel momento della raccolta. Insomma, si bruciano calorie e si dà una mano all’ambiente.
CHE COS’E’ IL PLOGGING – Il termine deriva dall’unione delle due parole jogging, la comune corsa a piedi, e plocka upp, che in lingua svedese, proprio come nell’inglese pick up, indica l’atto di raccogliere qualcosa che si trova per terra. La disciplina è stata “inventata” nel 2016 da Erik Ahlström, cittadino svedese il quale, trasferendosi nella capitale da un piccolo centro della Svezia settentrionale, è rimasto colpito dalla quantità di rifiuti abbandonati lungo le strade della città. Così, durante la sua consueta corsa di allenamento, ha preso l’abitudine di raccattare personalmente quanta più spazzatura possibile, coinvolgendo amici e conoscenti in questa lodevole iniziativa di responsabilità civica. Il movimento ha preso piede, diffondendosi dapprima in Germania e in seguito in tutto il mondo. L'iniziativa in realtà risale a un paio di anni prima: già nel 2014 negli Stati Uniti, più esattamente in Kentucky, sono state organizzate le prime “trash run”, basate sull’esperienza che chi corre per sport o per diletto ha provato almeno qualche volta: correre o camminare e, ad un certo punto, fermarsi a raccogliere cartacce o bottigliette abbandonate a terra lungo il proprio percorso. Oggi il plogging è praticato in 40 diversi Paesi, anche grazie alla visibilità ottenuta in Internet e sui social media, in particolare attraverso la pagina personale del suo fondatore, Erik Ahlström. La maggior parte dei “ploggers” vive in Europa, ma il movimento ha fatto seguaci in tutto il mondo, dall’Ecuador alla Thailandia.
IL FITNESS - Dal punto di vista strettamente sportivo, il plogging ha una sua valenza e comporta un dispendio di energia anche considerevole. All'impegno aerobico della corsa si aggiunge anche quello del frequente stop anf go, a cui si aggiungono il piegamento necessario a raccogliere da terra gli oggetti e soprattutto l’onere di portare con sé la spazzatura raccolta. Il volume e il peso della borsa porta-rifiuti, per quanto moderato, destabilizza l'andatura e la regolarità della corsa, aumentando il dispendio energetico. Il plogging fa dunque bruciare circa un centinaio di calorie all’ora in più rispetto al normale jogging ed è simile agli allenamenti HIIT (High Intensity Interval Training) proposti in molti centri fitness. E naturalmente il beneficio di avere un quartiere e un parco più pulito è sotto gli occhi di tutti.
CHE COSA OCCORRE PER PRATICARLO – Il plogging richiede un’attrezzatura minima, ma indispensabile. Servono un sacchetto in cui mettere i rifiuti che si raccattano lunga la via e un paio di guanti protettivi, indispensabili prima di toccare cose abbandonate per strada. L’ideale per la sicurezza sarebbe munirsi di un punzone, anche se si tratta di un attrezzo più scomodo da portare con sé quando si va di corsa e che distoglie dallo sforzo dello squat necessaro per raccogliere gli oggetti da terra. Il punzone è molto utile invece se, invece di correre, ci si muove con una camminata veloce, altrettanto valida ed ecologica della corsa.
LE ASSOCIAZIONI – Gli eventi green che abbinano corsa e pulizia sono ormai abbastanza diffusi anche in Italia. Nel nostro Paese si svolgono periodicamente eventi collettivi, l’ultimo dei quali si è tenuto domenica 31 marzo a Monza: il Green Walking Monza, la “camminata speciale” in città dopo la mobilitazione “Fridays for future” lanciato da Greta Thunberg. E’ anche in corso l’iniziativa Keep Clean and Run+, il plogging più lungo d’Italia, che impegna un gruppo di eco-runner in un percorso di oltre 730 chilometri lungo il corso del fiume Po, dal Monviso al delta. La partenza del contest è in programma per il prossimo 4 maggio: l’iniziativa può essere seguita su Internet o iscrivendosi a una tappa.