L'europeista liberale Zuzana Caputova è il nuovo presidente della Slovacchia, eletta con il 58% dei voti contro il 42% raccolto dal suo sfidante nel ballottaggio, il diplomatico Maros Sefcovic. "Voglio una Slovacchia europea", ha dichiarato l'avvocatessa lanciando la sfida "al sovranismo e al populismo" imperante nel gruppo di Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e, appunto, Slovacchia). "L'onestà nella politica sarà la nostra forza", ha aggiunto.
Il primato della Caputova - "Comprensibilità, cordialità, affidabilità, capacità di evitare conflitti": sono queste le caratteristiche che hanno portato la Caputova a diventare il primo capo di Stato donna liberamente eletto nell'Europa centro-orientale. Agli elettori, stanchi della politica piena di confronti, corruzione e abuso del potere, la 45enne offre un cambiamento senza ricorrere a promesse irrealizzabili e senza attaccare i concorrenti. Con la sua elezione alla carica di capo dello Stato, la Slovacchia diventa uno dei pochi Stati in Europa dove a trionfare non è un leader populista.
I ringraziamenti in cinque lingue - "Sono felice del risultato - ha affermato, dopo aver ringraziato i suoi elettori in cinque lingue - perché si vede che nella politica si può entrare con opinioni proprie e la fiducia si può conquistare anche senza linguaggio aggressivo e colpi bassi".
La carriera - La 45enne ex vicepresidente del piccolo partito non governativo "Slovacchia progressista" è entrata in politica nel 2017. La lotta durata anni contro una discarica illegale a Pezinok l'ha messa contro gli uomini al potere e contro imprenditori controversi. "E' stata una vicenda difficile, durata 14 anni. Abbiamo vissuto inquietudini e timori, ma alla fine abbiamo vinto", ha raccontato la neo presidente in merito alla sua prima grande vittoria del 2017.
Ambiente, gay e migranti - Caputova, che per le sue attività nel campo ecologista ha ricevuto il premio Goldman per l'ambiente, è nota anche per essersi impegnata per i diritti degli omosessuali, delle minoranze e per il consenso ottenuto con il patto sulle migrazioni. "Ho dedicato tutta la vita ad aiutare i deboli, era sempre una lotta impari. Bisogna far tornare giustizia nella società e la fiducia nelle istituzioni statali. La compassione e l'amore per il prossimo sono i valori che rappresentano la base su cui unire il Paese", ha detto rispondendo a coloro che le avevano rimproverato di essere "troppo liberale" per la Slovacchia cattolica.
Il desiderio di giustizia e cambiamento, di cui Caputova è diventata simbolo, si era fortemente manifestato in Slovacchia l'anno scorso dopo l'omicidio del giornalista Jan Kuciak che aveva raccontato dei legami tra la criminalità organizzata e il potere governativo rappresentato partito "Smer - democratici sociali" dell'ex premier Robert Fico.