Non sarà solo il suo ex a pagare per aver diffuso foto intime su un falso profilo Facebook a suo nome. Una vittima del revenge porn, una 55enne di Lecce, sfida anche il colosso dei social. La donna ha depositato presso la procura di Torre Annunziata (Napoli) una denuncia-querela contro Mark Zuckerberg, perché ha riattivato dopo 2 anni quel profilo social con il quale l'ex compagno, un coetaneo di Pompei, si vendicava per la fine della loro relazione.
Il revenge porn I fatti risalgono al 2014. Alla fine della relazione con il cinquantenne di Pompei, la donna venne a conoscenza del fatto che a suo nome era stato aperto un profilo Facebook nel quale venivano pubblicate sue foto intime. Accertati i fatti, l’ex fu rinviato a giudizio nel 2016 per rispondere dei reati di sostituzione di persona, diffusione di immagini pornografiche e diffamazione aggravata.
La sfida al colosso Facebook Così, in attesa della nuova udienza contro l'ex fissata per metà luglio nell'ambito del processo in corso passato per competenza dal Tribunale di Lecce a quello di Torre Annunziata, si apre una nuova pagina.
Come riferisce il legale della donna, Giancarlo Spatascio a Il Corriere salentino, presso la procura di Torre Annunziata vi è un secondo procedimento, in attesa di determinazioni da parte del pm, "originato da una denuncia-querela estesa ai vertici della società a causa della riattivazione a distanza di due anni dai fatti originari dello stesso profilo già segnalato ed oscurato: riattivazione riconducibile all’inadeguatezza del sistema di controllo e di sicurezza predisposto dai vertici aziendali che, in Europa, dispone di un solo ufficio, situato in Germania".